Norovirus: cos’è, come si trasmette e quali sono i sintomi dell’infezione
Salute e BenessereI norovirus sono tra le principali cause della gastroenterite, che si manifesta con vomito, diarrea e dolore addominale. Ecco come si trasmette l’infezione e come si cura
Le infezioni da norovirus sono tra le cause principali della gastroenterite. Ma cos’è il norovirus e che sintomi comporta l’infezione causata da questo virus? È un genere di virus a Rna a singolo filamento identificato per la prima volta all'inizio degli anni '70. Ed è uno tra gli agenti più diffusi delle gastroenteriti acute di origine non batterica, che si manifestano generalmente con vomito, diarrea e dolore addominale. A spiegarlo nel dettaglio è l’Istituto superiore di sanità (Iss) in un approfondimento pubblicato sul sito EpiCentro.
Trasmissione del virus
Comunemente noto anche come virus di Norwalk, dal nome della città dell’Ohio centro di un’epidemia di gastroenterite nel 1968, il norovirus, come specificato dall’Iss, è un virus altamente infettivo. Bastano, infatti, pochissime particelle (10) per innescare l’infezione. La trasmissione avviene direttamente da persona a persona, per via orofecale o via aerosol, oppure tramite acqua o cibo infetti, ma anche per contatto con superfici contaminate. Non a caso gli alimenti e l'acqua contaminata sono tra i principali motori degli eventi epidemici, che colpiscono prevalentemente ambienti circoscritti come navi da crociera, case di cura e scuole.
I sintomi
Il periodo di incubazione del virus, cioè il tempo che intercorre tra l'esposizione al norovirus e la comparsa dei primi sintomi, è di sole 12–48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore.
Quanto alla sintomatologia, l’infezione da noravirus si manifesta con i sintomi tipici delle gastroenteriti, ovvero nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa e crampi addominali. Talvolta chi ne è colpito manifesta anche una leggera febbre. Come riferito dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità, la malattia non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni.
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Trattamento
Tra le potenziali complicazioni più significative vi è la disidratazione, soprattutto per i bambini, gli anziani e i soggetti fragili con condizioni metaboliche e cardiocircolatorie. Per questo, l’Iss consiglia di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea.
Non esiste un trattamento specifico contro l'infezione da questo patogeno, né un vaccino preventivo. Solo quando necessario, come precisato nei Manuali MSD per operatori sanitari, viene prescritta una terapia di supporto (con liquidi ed elettroliti) e in caso di grave disidratazione si può intervenire con farmaci specifici, come antiemetici e antidiarroici. L’indicazione generale per favorire la guarigione, essendo un’infezione da cui normalmente si guarisce spontaneamente, è quella di stare a riposo, facendo attenzione ad assumere liquidi, magari aiutandosi con brodi.
Prevenzione
Come segnalato nella scheda Iss, l’unica forma di controllo efficace del norovirus è l’attuazione di rigorose misure igieniche nella manipolazione e distribuzione di cibi e bevande. Per prevenire qualsiasi tossinfezione alimentare, gli esperti consigliano di lavarsi accuratamente le mani prima di toccare i cibi, oltre a igienizzare tutti i materiali e le superfici. È indicato, inoltre, non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti, soprattutto se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione. In generale, l’Istituto superiore di sanità consiglia di utilizzare solo cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche e di eliminare tutte le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto con infezione o da altre fonti di norovirus. Negli asili e nelle case di riposo, è utile prevenire questa infezione tenendo lontani i soggetti che portano pannolini dalle aree dove viene preparato e distribuito il cibo.
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