Il caffè tra verità e falsi miti: le 5 cose da sapere

Salute e Benessere

Alessandra Carboni

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Capace di dare spazio all’ormone della felicità, la bevanda in tazzina simbolo del nostro Paese è da sempre molto amata ma anche oggetto di controversie. Ecco alcune verità sul caffè e i suoi effetti

Il caffè è per molti il modo migliore per iniziare la giornata: che sia quello fatto a casa con la moka o una tazzina di espresso preso al bar, non c’è niente che sappia dare la stessa sferzata di energia al risveglio. E anche quando si ha un calo di attenzione, un momento di stanchezza durante la giornata o semplicemente la necessità di un po’ di sprint in più, ecco che la cosa più semplice è chiedere aiuto al caffè. 

Non stimola, ma spegne la stanchezza

Il caffè, quello buono, oltre a essere ottimo per il palato è anche un grande alleato in caso di stanchezza, poiché la caffeina agisce sul sistema nervoso centrale tenendo a bada l’adenosina, che altro non è che il neurotrasmettitore che ci dice quando siamo stanchi. A livello di chimica la caffeina è infatti un antagonista non selettivo dei recettori dell’adenosina e agisce di fatto bloccandoli per un po’ lasciando così il campo libero agli altri agenti stimolanti (come la dopamina o l’adrenalina) e non facendoci quindi sentire la stanchezza e consentendoci invece di restare svegli a fare ciò che ci pare. 

È un piacere che non sta solo nel palato

La caffeina dona anche piacere perché rende i recettori cui si lega più sensibili alla dopamina, che è l'ormone legato al buon umore, e tutto questo si traduce in benessere. A differenza di quanto avviene con altre sostanze, tuttavia, la caffeina non aumenta i livelli di dopamina ma ci rende solo più sensibili a quella che già è in circolo nell’organismo. 

Qual è la dose consigliata

In generale gli esperti consigliano di assumere fra le 3 e le 5 tazzine di caffè al giorno, considerando che una tazza di caffè americano contiene 100 milligrammi di caffeina, e che una tazzina di caffè espresso sia in cialde che normale ne contiene circa 50. L’indicazione è comunque di non superare la dose di 250 milligrammi, per evitare di risentire di eventuali effetti quali tachicardia, insonnia, ansia o irritabilità. 

È una delizia ma bisogna stare attenti

Inoltre, esiste una soglia oltre la quale la caffeina diventa tossica con effetti severi a breve termine. Parliamo però di vere e proprie intossicazioni in seguito ad assunzioni comprese tra 1 e 5 grammi di caffeina, mentre 10 grammi possono essere molto pericolosi poiché in grado di causare un arresto cardiaco. Per rassicurarsi basta però pensare che per raggiungere un dosaggio simile bisognerebbe bere più di 100 tazze di caffè americano, tutte di seguito. Difficile e decisamente sconsigliato.

Può essere un toccasana per il cuore

Infine, a meno che non siano già presenti problemi cardiaci, è giusto sapere che il caffè fa bene al cuore. L’assunzione quotidiana di una dose moderata di caffè (corrispondente in al massimo 5 tazzine, quindi 250 milligrammi) non solo non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, ma al contrario ha proprietà preventive contro l’aterosclerosi e riduce così il rischio di infarto e ictus.

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