Cibi che fanno bene alla salute, un progetto italiano li studierà

Salute e Benessere

Si chiama Italian Institute for Planetary Health (IIPH) e avrà l'obiettivo di identificare i nutrienti che hanno maggiore impatto sulla longevità e sulla salute della popolazione e dei singoli individui 

I numeri degli specialisti parlano chiaro: oggi si muore più di cattiva alimentazione che di droga, fumo, alcol o rapporti sessuali a rischio messi insieme. E il problema si estende considerando che la popolazione mondiale è pari a circa sette miliardi di individui, compresi i tre che non si nutrono adeguatamente (troppo, troppo poco o male). Inoltre produrre cibo per così tante persone aumenta la temperatura globale, compromette la biodiversità, inquina e consuma suolo e acqua più di quanto la terra e i mari possano sopportare. Questa la premessa che ha portato ricercatori e specialisti dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" e dell’Università Cattolica di Milano alla creazione dell'Italian Institute for Planetary Health (IIPH), progetto dal respiro internazionale che si ripromette di approfondire tematiche relative alla salute dell’uomo e del pianeta, partendo dal tema della corretta alimentazione.

Lo studio dei nutrienti

Entrando nel dettaglio della questione, circa il 50% dei casi di morte o di disabilità nel mondo, dicono gli esperti, dipende da un'alimentazione con troppo sale, poca verdura e poca frutta e il 30% dei tumori potrebbe essere prevenuto con dieta e stili di vita sani. Si sa però, ad esempio, che esistono determinati cibi che possono avere proprietà benefiche per la salute dell’uomo come i pomodori San Marzano che inibiscono l'angiogenesi dei tumori. Oppure è stato dimostrato che il resveratrolo contenuto nel vino rosso faccia bene al cuore, tranne che a un 30% della popolazione che ha la variante di un gene che annulla questa proprietà. "Nessuno, finora, ha promosso ricerche scientifiche con l'obiettivo di identificare i nutrienti che hanno maggiore impatto sulla longevità e sulla salute della popolazione e dei singoli individui", ha detto Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano. Ed è proprio questo ciò di cui si occuperà l'Italian Institute for Planetary Health.

I primi progetti previsti

ll progetto, in cui sarà protagonista anche Vihtali, spin off dell’ateneo meneghino, sarà presieduto da Carlo Salvatori, presidente di Lazard Italia e Aviva Italia, mentre i vice presidenti saranno proprio Remuzzi, e Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica. Tra i primi progetti che vedranno i ricercatori impegnati, lo studio dei fattori che incidono sull’invecchiamento della popolazione, partendo dalla mappatura dell’Italia. Questa analisi verrà poi ampliata a livello internazionale, in particolare in Giappone, Paese che vanta un’elevata longevità come l’Italia, ma che presenta abitudini alimentari particolarmente differenti. Nel novero dei progetti sarà prevista poi anche la ricerca di modelli alimentari con l’utilizzo di tecnologie quali la genomica, i big data, l’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di stabilire il rapporto tra diversi componenti alimentari nell’influenzare la salute dell’uomo. E’ previsto inoltre lo sviluppo di modelli di valutazione dell’impatto di sistemi alimentari sostenibili sul cambiamento climatico, sulla conservazione dell’ambiente e sulla biodiversità, in attività di ricerca sulle tradizioni e abitudini alimentari applicate su scala globale.

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