Dieta alimentare, scoperti gli indicatori utili a migliorarla

Salute e Benessere

Sono delle vere e proprie ‘firme chimiche’ presenti nel sangue e nelle urine e permettono agli esperti di dare indicazioni precise sul regime alimentare da seguire. A scoprirle i ricercatori della McMaster University 

Esistono diverse tracce o firme chimiche, rilevabili nel sangue e nelle urine, in grado di misurare accuratamente l'assunzione dietetica, offrendo potenzialmente un nuovo strumento a medici, dietisti e ricercatori per valutare le abitudini alimentari, misurare il valore delle diete e sviluppare politiche sanitarie. A dirlo sono i ricercatori della McMaster University con sede in Canada.

Una sfida nella valutazione delle diete

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nutrients, ha così permesso di affrontare una grande sfida nella valutazione delle diete. Gli studi sull'alimentazione, dicono gli esperti, si basano in gran parte sui giudizi dei partecipanti stessi per registrare le informazioni relative al consumo alimentare, che è quindi soggetto a errori umani, dimenticanze o omissioni. "Si tratta di un grosso problema nell’ambito della ricerca e potrebbe essere uno dei motivi principali della mancanza di progressi reali nelle scienze nutrizionali e nella prevenzione delle malattie croniche", ha affermato Philip Britz-McKibbin, professore presso il Dipartimento di Chimica e Biologia Chimica della McMaster University e autore principale dello studio.

Due diete contrapposte

Per arrivare ad individuare la presenza di questi indicatori, gli specialisti hanno analizzato i campioni provenienti da individui sani che hanno partecipato ad un test. Per un periodo di due settimane, i partecipanti sono stati sottoposti a due diete contrastanti: una ricca di frutta, verdura, carni magre e cereali integrali e una invece ricca di grassi, alimenti lavorati, carne rossa e bevande zuccherate. Quindi è stato possibile convalidare un panel di metaboliti, presenti nelle urine e nel plasma sanguigno, che è stato strettamente correlato al consumo di frutta, verdura, proteine e fibre da parte dei partecipanti.

La chimica degli alimenti

"Siamo stati in grado di rilevare cambiamenti a breve termine nei modelli alimentari che potrebbero essere misurati in modo obiettivo", ha detto Britz-McKibbin. "E non ci è voluto molto perché questi cambiamenti significativi diventassero evidenti". Questo, sottolinea l’esperto, succede anche perchè la chimica degli alimenti è altamente complessa. Le nostre diete sono composte da migliaia di diversi tipi di sostanze chimiche e spesso gli specialisti non sanno quale ruolo possano svolgere nella salute generale delle persone. In futuro, dicono i ricercatori canadesi, la speranza è quella di ampliare questo lavoro esaminando una coorte più ampia di partecipanti, per un periodo di tempo più lungo. Un altro obiettivo sarà quello di valutare il regime alimentare materno durante le fasi cruciali dello sviluppo fetale e il suo impatto sull'obesità e sul rischio di sindrome metabolica nei bambini.

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