Un team di ricercatori dell’Università del Texas, grazie a un test sui topi, ha dimostrato che la caffeina non è la causa dell’aumento della mobilita intestinale che si verifica a seguito dell’assunzione della bevanda stimolante
Il caffè è una delle bevande stimolanti più amate in tutto il mondo: al giorno sono circa 3 miliardi le tazze bevute dall’intera popolazione.
Oltre a rendere più attivi gli individui che lo consumano, il caffè aumenta la mobilità intestinale.
Ma se è la caffeina la ragione per cui questa bevanda tanto amata può essere considerata una sorta di sveglia naturale, lo stesso non vale per la stimolazione dell’intestino.
Un team di ricercatori dell’Università del Texas ha infatti dimostrato che la sostanza non è la causa dell’aumento della mobilita intestinale che si verifica a seguito dell’assunzione del caffè. I risultati dello studio sono stati presentati in occasione del Convegno della Digestive Disease Week.
Studio sui topi da laboratorio
I ricercatori sono riusciti a dimostrare che il caffè modifica la flora batterica, senza però riuscire a svelare il meccanismo alla base di questa azione.
Hanno tuttavia appurato che la caffeina non è la causa di questo effetto. Per giungere a questa conclusione, gli esperti hanno condotto un test su dei topi di laboratorio nutriti per 3 giorni con delle dosi di caffè. Analizzando le loro feci e studiandone la composizione, è emerso che la bevanda ha ridotto i batteri totali in esse presenti.
Inoltre, studiando i cambiamenti delle feci quando raccolte in una piastra di Petri ed esposte al caffè, i ricercatori hanno dimostrato che soluzioni all’1,5% della bevanda hanno comportato una diminuzione della crescita di batteri e di altri microbi negli escrementi. Il calo è risultato maggiore quando è stata utilizzata una soluzione al 3% di caffè.
Si ha lo stesso effetto con caffè senza caffeina
"Quando i ratti venivano trattati con il caffè per tre giorni, la capacità dei muscoli nell'intestino tenue di contrarsi sembrava aumentare", ha spiegato Xuan-Zheng Shi, autore principale dello studio e professore associato di medicina interna presso l'Università di Texas Medical Branch, Galveston. "È interessante notare che questi effetti sono indipendenti dalla caffeina, perché il caffè senza caffeina ha effetti simili al caffè normale”.
Saranno necessari ulteriori studi per svelare il meccanismo alla base dell’effetto del caffè sul microbiota intestinale e per comprendere se l’azione della bevanda sia indirizzata solo su alcuni determinati batteri.