Troppo sale o troppo poco possono fare male alla salute
Salute e BenessereUna ricerca, condotta dagli studiosi del Population Health Research Institute di Hamilton Health Sciences e della McMaster University, ha dimostrato che livelli bassi di sodio hanno portato a più attacchi di cuore di quanti ne siano derivati da un suo cospicuo consumo
L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di ridurre l’apporto di sodio a non più di 2g al giorno, che corrispondono a 5 grammi di sale, poiché la sua assunzione in grande quantità determina un aumento della pressione sanguigna con un conseguente maggior rischio di ictus.
Un recente studio, andando controcorrente rispetto al pensiero comune, sembra dimostrare che questa raccomandazione possa valere solo per i paesi con un consumo elevato di sodio, come la Cina.
Cina ad alto consumo di sodio
La ricerca del Prof. Andrew Mente del Population Health Research Institute di Hamilton Health Sciences e della McMaster University ha coinvolto oltre 90.000 persone in più di 300 comunità in 18 paesi e ha da subito acceso vari dibattiti con gli scienziati che si battono per la riduzione del consumo di sale.
Lo studio, pubblicato sul Lancet Medical Journal, ha dimostrato che gli effetti nocivi del sodio si sono verificati in quei paesi, come la Cina, dove è comune utilizzare quotidianamente prodotti salati in larghe quantità. La stessa ricerca, però, ha inoltre illustrato come livelli molto bassi di sodio siano addirittura più dannosi. Uno scarso utilizzo di sale, infatti, ha portato a più attacchi di cuore rispetto a quanti ne siano derivati da un suo cospicuo consumo. In buona sostanza, per evitare problemi alla salute, sarebbe ideale assumerne una dose equilibrata.
Risultati e critiche
I ricercatori hanno quindi dimostrato che il sodio ha un ruolo fondamentale nella salute cardiovascolare e che quest’ultimo può portare a gravi conseguenze quando la sua assunzione è molto più alta o di gran lunga inferiore rispetto all’apporto consigliato. “I nostri corpi hanno bisogno di nutrienti essenziali come il sodio”, ha commentato Mente in una intervista al 'The Guardian'. Diffondere allarmismo e consigliare di privarsi il più possibile dell’utilizzo del sale può portare a gravi conseguenze nelle popolazioni in cui il consumo medio non raggiunge valori preoccupanti.
La ricerca è stata largamente criticata dal panorama costituito dai professionisti in ambito scientifico. Tom Sanders, docente emerito di nutrizione e dietetica al King's College di Londra, per esempio, non ha nascosto il proprio scetticismo. “Le assunzioni di sale nel Regno Unito sono diminuite negli ultimi 30 anni da oltre 12g al giorno a 7-8 g, e questo ha portato a un calo della pressione arteriosa media della popolazione”, le sue parole di critica nei confronti dello studio.