Influenza, perché preoccupa la variante K: quali sono i sintomi

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

La stagione influenzale è iniziata in anticipo e preoccupa per la rapida diffusione della variante del virus A/H3N2 già dominante in diversi Paesi. La sua capacità di eludere l’immunità pregressa potrebbe favorire un picco anticipato e più alto dei contagi, che in Italia hanno già superato i 2 milioni dall’inizio dell’autunno. I pediatri segnalano che i più colpiti sono i bambini tra 0 e 4 anni e invitano alla vaccinazione 

ascolta articolo

La stagione influenzale di quest’anno è partita in anticipo e sta già destando preoccupazione. Secondo gli esperti potrebbe rivelarsi tra le più pesanti degli ultimi anni, soprattutto per la diffusione di una nuova variante del ceppo A/H3N2, la subclade K, che si sta diffondendo molto rapidamente.

Perché preoccupa la variante K

"Il ceppo K non è di per sé più aggressivo, ma la sua pericolosità risiede nella sua capacità di eludere l'immunità pregressa della popolazione", ha spiegato a Repubblica Ivan Gentile, professore ordinario di Malattie infettive e direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia della Federico II. "La variante K è un ceppo influenzale che ha subito un numero di mutazioni importante rispetto al ceppo presente nel vaccino. Essendo un sottogruppo dell'H3N2, un virus che è circolato meno negli anni scorsi, la popolazione generale  potrebbe avere una minore immunità residuale dalle infezioni passate. Questo vuol dire che potrebbe esserci come è successo già in alcune parti del mondo un picco anticipato e, in generale, un picco più alto relativamente al numero di infezioni”, ha aggiunto.

 

I sintomi 

I virus H3N2 sono generalmente associati a una sintomatologia più intensa rispetto ai ceppi H1N1. Tra i sintomi più comuni, gli esperti segnalano febbre alta, stanchezza, forti dolori muscolari, mal di gola, brividi, naso che cola o congestionato, e anche vomito e diarrea, soprattutto nei più piccoli. Se non trattata adeguatamente, l’infezione da sottoclade K può causare complicazioni, come infezioni dell'orecchio e dei seni paranasali, bronchite e polmonite. Le persone più esposte ai rischi di complicanze legate al nuovo ceppo sono gli adulti oltre i 65 anni, i bambini sotto i 5 anni, le donne in gravidanza e chi soffre di patologie croniche preesistenti, come diabete o malattie cardiache e polmonari.

 

I pediatri: “Vaccinare i bambini”

La stagione influenzale, sottolineano i pediatri Sip, è iniziata con circa quattro settimane di anticipo e i bambini, come di norma avviene, sono i più colpiti. L'ultimo report della sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto superiore di sanità conferma infatti che l'incidenza più elevata delle infezioni respiratorie acute riguarda i bambini tra 0 e 4 anni. I più piccoli, inoltre, hanno anche un ruolo rilevante nella circolazione dei virus nella comunità. Anche per questo è fondamentale la prevenzione. "Stiamo entrando nella fase più intensa della stagione influenzale: è proprio adesso che la prevenzione può fare la differenza nei bambini e, di riflesso, nelle famiglie e nelle scuole”, ha dichiarato il presidente della Società Italiana di pediatria, Rino Agostiniani, invitando alla vaccinazione contro l'influenza. "Il momento migliore per vaccinarsi è adesso: farlo nelle prossime settimane permette ai bambini di arrivare protetti al picco previsto tra fine dicembre e inizio gennaio. Rimandare aumenta invece la probabilità di ammalarsi proprio durante il picco stagionale", ha sottolineato Susanna Esposito, professoressa ordinaria di Pediatria, all'Università di Parma e responsabile del Tavolo tecnico Malattie infettive Sip. La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per tutti i bambini, in particolare tra i 6 mesi e i 6 anni di età, e per quelli con condizioni croniche che aumentano il rischio di complicanze. I pediatri ricordano anche l’importanza di proteggere neonati e lattanti dal virus respiratorio sinciziale. “Le famiglie possono rivolgersi al pediatra di libera scelta o ai centri vaccinali delle Asl per ricevere informazioni, prenotare la vaccinazione antinfluenzale e verificare l'eleggibilità alla somministrazione di nirsevimab", ha concluso la Sip. 

Leggi anche

Influenza, cosa sapere su stagione 2025-2026: sintomi, durata, vaccino

Salute e benessere: Più letti