Influenza, epidemia aggressiva in arrivo. I consigli degli esperti su come difendersi
Salute e BenessereIntroduzione
Sono in arrivo i primi episodi influenzali e cresce così l’esigenza di adottare difese contro un virus che, secondo le previsioni, si preannuncia diverso del solito. "L'epidemia che sta arrivando sarà piuttosto aggressiva, come abbiamo osservato dall'andamento in Giappone e dopo aver visto la stagione in Australia", ha spiegato all’Adnkronos Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Le finestre stagionali dei virus
Ogni virus ha la sua finestra stagionale:
- l’influenza raggiunge il picco tra dicembre e febbraio;
- la bronchiolite da Virus Respiratorio Sinciziale tra novembre e marzo;
- i virus parainfluenzali di tipo 3 tendono invece a colpire in primavera.
Conoscere i periodi di maggior rischio aiuta a programmare le vaccinazioni e a prevenire le forme più gravi. Tutti i principali virus respiratori si diffondono per via aerea, attraverso goccioline di saliva o mani contaminate.
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Cosa fare per ridurre il contagio
Bastano pochi gesti per ridurre il rischio di contagio:
- lavarsi spesso le mani;
- coprire naso e bocca con il gomito quando si tossisce o starnutisce;
- arieggiare le stanze;
- limitare il contatto con chi presenta sintomi.
Il ministero della Salute raccomanda inoltre la vaccinazione antinfluenzale per tutti i bambini tra sei mesi e sette anni, per chi convive con patologie croniche e per le donne in gravidanza. L’immunizzazione non previene solo l’influenza ma riduce il rischio di complicanze e ricoveri.
Per approfondire: Influenza, parte sorveglianza sui virus respiratori. Dai casi ai sintomi spia, le novità
Il rischio per chi ha patologie croniche
Un invito, quello a ricorrere alla vaccinazione, particolarmente importante per chi convive con patologie croniche, in particolare modo quelle respiratorie come, ad esempio, asma e Bpco che possono risentire pesantemente delle riacutizzazioni legate all’infezioni virali. "Il mondo pneumologico ha messo al centro della gestione delle malattie respiratorie croniche la prevenzione delle riacutizzazioni infettive. Queste non sono banali bronchiti, ma episodi critici che determinano ospedalizzazioni, peggioramento dei sintomi e della funzione respiratoria, e aumentano il rischio di mortalità - ha spiegato ad Adnkronos Claudio Micheletto, presidente Aipo-Its/Ets - Per un paziente con Bpco ogni riacutizzazione è uno scalino verso il basso, per cui la prevenzione diventa fondamentale. Le linee guida internazionali e nazionali di riferimento hanno inserito la vaccinazione antinfluenzale, l’anti-pneumococcica e l’antivirus respiratorio sinciziale tra gli strumenti fondamentali per la gestione delle malattie respiratorie. La vaccinazione resta la misura più efficace per proteggere sé stessi e i propri cari, soprattutto i più fragili, riducendo il rischio di complicanze gravi".
L’influenza per i bambini
La maggior parte delle infezioni invernali nei bambini si risolve da sola in pochi giorni. Riposo, idratazione e farmaci sintomatici sono spesso sufficienti. Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta per la febbre e i dolori muscolari; gli antibiotici, invece, vanno usati solo su prescrizione medica, perché inefficaci contro i virus.
La dieta
Gli esperti raccomandano di prestare molta attenzione anche all’alimentazione. Mantenere una buona idratazione, bevendo spesso durante la giornata, aiuta l’organismo a depurarsi e ad allontanare eventuali agenti indesiderati. Allo stesso modo, privilegiare una dieta ricca di frutta e verdura, specialmente quelle ad alto contenuto di vitamina C, contribuisce a potenziare le difese immunitarie e a rendere l’organismo più resistente agli attacchi virali. È importante ricordare, infatti, che non ogni contatto con un virus porta automaticamente alla malattia: ogni giorno veniamo a contatto con numerosi agenti patogeni, ma un sistema immunitario efficiente riesce spesso a neutralizzarli senza che si manifestino sintomi.
Come vestirsi?
Sempre valida è anche un'altra antica raccomandazione, quella di vestirsi "a cipolla", cioè sovrapponendo più strati di abiti. Questa abitudine consente di adattarsi ai repentini cambiamenti di temperatura, evitando di coprirsi e scoprirsi in modo eccessivo. Proprio gli sbalzi termici e la sudorazione seguita dal raffreddamento favoriscono l’irritazione delle mucose respiratorie, creando le condizioni ideali per l’insediamento di virus e infezioni delle vie aeree.
Con i nonni e in classe
Gli esperti, inoltre, raccomandano di fare attenzione ai contatti tra i bambini e i nonni: "Stiano attenti ai nonni lavandosi le mani e usando le mascherine se hanno ha qualche sintomo o se i loro compagni di scuola ne hanno", ha avvertito sempre Scotti all’Adnkronos. Inoltre, viste le temperature miti, si consiglia di "tenere mezza finestra aperta nelle classi ed evitare anche un iper-riscaldamento quando si accederanno i termosifoni perché anche un ambiente troppo caldo e poco umidificato asciuga le mucose, irritandole. E così diventano terreno fertile per il virus”, ha concluso l'esperto.
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