Epatocarcinoma, una neoplasia aggressiva e complessa
Salute e BenessereIn Italia, il tumore del fegato rappresenta una delle neoplasie più aggressive e complesse da trattare
L'epatocarcinoma, il carcinoma epatocellulare, è la forma più comune e si sviluppa prevalentemente in soggetti con patologie epatiche croniche. Secondo il rapporto AIOM 2024, sono circa 12.612 le nuove diagnosi stimate nel nostro Paese per quest'anno: 8.838 negli uomini e 3.774 nelle donne.
Fattori di rischio principali
Il tumore del fegato si manifesta spesso in presenza di cirrosi epatica, infezione da virus HBV (epatite B) o HCV (epatite C), oppure in soggetti con steatosi epatica (MASLD) associata a disfunzione metabolica. L'incidenza è in aumento anche nei pazienti non affetti da epatite virale, a causa di fattori di rischio legati agli stili di vita occidentali: abuso di alcol, obesità, diabete, fumo e sedentarietà.
Sopravvivenza e prevalenza
La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi resta bassa: 22% sia negli uomini che nelle donne. Questo dato riflette la difficoltà di una diagnosi precoce e la complessità dei trattamenti. Tuttavia, sono circa 30.207 le persone che vivono oggi in Italia dopo una diagnosi di tumore del fegato.
Diagnosi e trattamenti
La diagnosi si basa su imaging (ecografia, TC, RM) e biomarcatori. Nei soggetti a rischio è raccomandata una sorveglianza semestrale con ecografia. I trattamenti curativi includono resezione chirurgica, termoablazione e trapianto di fegato. Per i pazienti non candidabili alla chirurgia, sono disponibili terapie sistemiche come l'immunoterapia combinata e farmaci mirati.
L’approccio multidisciplinare
Il tumore del fegato è una patologia che richiede un approccio multidisciplinare e una forte attenzione alla prevenzione. La puntata di Health ha acceso i riflettori su questa neoplasia, un'occasione per sensibilizzare il pubblico sull'importanza della diagnosi precoce e della sorveglianza nei soggetti a rischio.
One Health Foundation
Nell’ultima parte della puntata, focus sul One Health Day, la giornata mondiale dedicata alla connessione tra salute umana, animale e ambientale che si celebra il 3 novembre. Un’occasione per riflettere sul valore della prevenzione e sull’importanza di un approccio integrato alla salute. Ne abbiamo parlato con Rossana Berardi - Presidente di One Health Foundation, Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttrice della Clinica Oncologica, AOU Ospedali Riuniti di Ancona – che ci ha spiegato quali azioni ritiene prioritarie per rendere sempre più concreta e condivisa la visione di una salute unica e integrata.