Un vaccino a mRNA "fisso" (Bnt111) per il melanoma avanzato raddoppia il tasso di risposta (18% con cemiplimab, 17% in monoterapia), con remissioni complete e sopravvivenza al 47,8% a 24 mesi. Il vaccino anti-Covid a mRNA, somministrato entro 100 giorni dall’immunoterapia, prolunga la sopravvivenza media da 20,6 a 37,3 mesi in pazienti con tumori al polmone o melanoma
Due studi aprono nuove speranza nella lotta contro i tumori avanzati. Un vaccino a mRNA "fisso" (Bnt111) per il melanoma, testato su 184 pazienti, ha raddoppiato il tasso di risposta (18% in combinazione con cemiplimab, 17% in monoterapia), con remissioni complete e sopravvivenza a 24 mesi del 47,8%. Parallelamente, uno studio su oltre mille pazienti con tumori al polmone o melanoma metastatico ha dimostrato che il vaccino anti-Covid a mRNA, somministrato entro 100 giorni dall’immunoterapia, prolunga la sopravvivenza media da 20,6 a 37,3 mesi, stimolando una potente risposta immunitaria. Entrambi gli approcci, sicuri e ben tollerati, promettono di rivoluzionare l’oncologia con ulteriori trial in corso.
Melanoma, vaccino a mRna fisso raddoppia speranze nei pazienti più gravi
Per la prima volta un vaccino a mRna 'fisso', più semplice ed economico da produrre rispetto ai vaccini personalizzati, si è dimostrato in grado di raddoppiare il tasso di risposta nei pazienti con melanoma avanzato e resistenti a più trattamenti standard, sia in combinazione con l'immunoterapia che da solo. Ad annunciarlo è Paolo Ascierto, professore ordinario di Oncologia all'università Federico II di Napoli e direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell'Istituto Pascale di Napoli, al congresso annuale dell'European Society For Medical Oncology (Esmo) a Berlino. "Il vaccino fornisce alle cellule dei pazienti una sorta di 'manuale di istruzioni', sotto forma di mRna, per insegnare al sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule cancerose". Lo studio ha coinvolto 184 pazienti con melanoma avanzato non operabile (stadio III o IV), che avevano già subito e fallito le terapie di blocco immunitario come gli anti-PD-(L)1, note per eliminare i 'freni' che impediscono al sistema immunitario di riconoscere e contrastare il cancro. Ascierto ha spiegato che la terapia ha raggiunto "un tasso di risposta obiettivo del 18%, quasi il doppio rispetto al tasso storico del 10% che ci si aspetta in questa popolazione di pazienti, dimostrando l'efficacia statistica del nuovo approccio".
Approfondimento
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Tumore al polmone, il vaccino anti-Covid mRNA potenzia la risposta immunitaria
Un altro studio, questo dell’Università della Florida e del MD Anderson Cancer Center, pubblicato recentemente su Nature, rivela che il vaccino anti-Covid a mRNA, somministrato entro 100 giorni dall’inizio della terapia immunologica, può quasi raddoppiare la sopravvivenza nei pazienti con tumori avanzati al polmone o alla pelle. L’analisi, condotta su oltre mille pazienti, mostra che i vaccinati con mRNA hanno una sopravvivenza media di 37,3 mesi rispetto ai 20,6 dei non vaccinati. Nei casi di melanoma metastatico, la sopravvivenza è passata da 26,7 mesi a oltre 30. Nessun beneficio simile è stato osservato con vaccini non a mRNA, come quelli per influenza o polmonite. Guidato da Elias Sayour, oncologo pediatrico dell’Università della Florida, e Adam Grippin del MD Anderson Cancer Center, lo studio si basa su oltre dieci anni di ricerche sui vaccini mRNA, capaci di “risvegliare” il sistema immunitario contro le cellule tumorali. “Le implicazioni sono straordinarie: potremmo sviluppare un vaccino universale per tutti i pazienti oncologici”, ha dichiarato Sayour. La tecnologia mRNA stimola una potente risposta antitumorale, anche senza targeting specifico di antigeni, potenziando l’efficacia delle immunoterapie che “liberano i freni” del sistema immunitario. Negli esperimenti su modelli murini, la combinazione di immunoterapia e vaccino mRNA, incluso uno contro la proteina spike di SARS-CoV-2, ha reso i tumori refrattari nuovamente sensibili alle cure, bloccandone la crescita. “Il vaccino agisce come un razzo segnalatore, richiamando le cellule immunitarie dai tumori ai linfonodi per riorganizzarsi e combattere il cancro”, ha spiegato Sayour. Il prossimo passo sarà un trial clinico multicentrico coordinato dal network OneFlorida+, coinvolgendo ospedali e centri di ricerca in sei Stati americani.