West Nile, quali sono le aree a rischio in Italia e dove sono previste le disinfestazioni

Salute e Benessere

Introduzione

Con gli ultimi decessi segnalati Nel Lazio e in Campania, salgono a 7 i morti da virus West Nile nel 2025 in Italia. La prima vittima era stata registrata in Piemonte, dove un uomo ha perso la vita dopo aver contratto l'infezione nello scorso mese di marzo, piuttosto in anticipo però rispetto alla tipica “stagione delle zanzare”, ovvero gli animali che trasmettono la malattia. Quindi è morta una donna di 82 anni di Nerola (Roma), che si trovava in vacanza in provincia di Latina, deceduta il 20 luglio all'ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. Di queste ore, quindi, è la notizia della terza vittima del virus West Nile, la seconda nel Lazio: un 77enne residente a Isola del Liri, nel Frusinate, che aveva recentemente soggiornato a Baia Domizia (Caserta) ed è morto all'Irccs Spallanzani di Roma. L'uomo, trapiantato di cuore, soffriva anche di insufficienza renale cronica.  

Quello che devi sapere

Il bilancio più recente

  • Ad aggiornare il bilancio, proprio di recente, le tre vittime in Campania. Prima è morto un anziano di 80 anni che soffriva di gravi patologie pregresse, deceduto presso l'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta in seguito all'infezione. Originario di Maddaloni, l’uomo era ricoverato da venerdì nel reparto di Medicina d'urgenza. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Mattino”, come detto, si è appreso anche di un secondo decesso, quello di un uomo di 74 anni ricoverato all'ospedale del Mare di Napoli. Era stato trasferito d'urgenza nella struttura il 20 luglio per un'emorragia digestiva, ma nei giorni successivi si sarebbero manifestati sintomi come febbre e stato confusionale, aggravati da un'insufficienza renale. Un sessantottenne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è il terzo morto per il virus West Nile in Campania, il settimo in Italia da inizio anno: l'uomo, secondo quanto appreso da Ansa, è deceduto ieri sera al presidio ospedaliero di Aversa (Caserta). Secondo dati forniti dalla Regione (settore Prevenzione collettiva e Sanità animale), in Campania ad oggi vi sono 23 casi di West Nile tra sospetti e confermati. La terza vittima della West Nile nel Lazio è, infine, un uomo di 86 anni morto all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Era tra i primi contagiati nel territorio ed era in terapia intensiva. Da quanto si apprende dalle prime informazione, sarebbe stato affetto da diverse patologie pregresse. 

 

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La disinfestazione nel Comune di Fiumicino

  • Nel Lazio, intanto, i nuovi casi di contagio sono in aumento, per un totale di 44 tra le province di Latina, dove si registra la maggior parte di infezioni, e Roma. Proprio in Regione e come attività di prevenzione al virus West Nile, il Comune di Fiumicino ha deciso di portare avanti una disinfestazione contro le zanzare. Lo segnala “Il Messaggero”, segnalando nello specifico l’utilizzo del “larvicida microbiologico in granuli specifico per il controllo delle larve, in piena conformità con la normativa vigente”. La decisione dell'Amministrazione comunale rientra, viene spiegato ancora, in quello che viene considerato un approccio sostenibile e responsabile per ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente.

 

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La disinfestazione nel Comune di Fiumicino
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Il trattamento con il “larvicida microbiologico in granuli”

  • Proprio “il trattamento con il larvicida microbiologico in granuli agisce direttamente nelle caditoie, uno dei principali luoghi di proliferazione delle zanzare. Si tratta di un intervento localizzato, che evita la dispersione del prodotto nell'ambiente circostante”, ha riferito l'assessore all'Ambiente, Stefano Costa. In sostanza, si parla di un approccio “meno invasivo rispetto alla nebulizzazione, che potrebbe invece danneggiare altri insetti utili come api e farfalle. Va comunque ricordato che entrambi i metodi di disinfestazione non sono efficaci al 100%".

 

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La situazione in Campania

  • Come detto, anche la Campania ha visto diversi casi. Per questo motivo, in particolare, la Commissione straordinaria del Comune di Caivano ha spiegato che l'Asl Napoli 2 Nord ha previsto una serie di interventi di disinfestazione programmati in orario notturno, (tra le 23 e l’1) previsti il 4 e il 5 agosto. Gli interventi verranno effettuati da personale specializzato, grazie ad automezzi ed attrezzature idonee e con prodotti “a basso impatto ambientale” ed autorizzati direttamente dal Ministero della Salute. Nei frangenti in cui questa operazione sarà eseguita, gli esperti consigliano di evitare l'esposizione all'aperto di alimenti e indumenti, di mettere al riparo animali domestici e da compagnia e di chiudere finestre e balconi. Meglio, poi, “indossare abiti protettivi (meglio se chiari, pantaloni lunghi, scarpe chiuse) soprattutto negli eventi sociali all'aperto, sfruttare (se presenti) le zanzariere, svuotare frequentemente l'acqua stagnata da vasi, sottovasi, contenitori, abbeveratoi per animali ed altro dove possa ristagnare acqua”. Ci sono poi due numeri utili da poter utilizzare in caso di necessità: sono quelli del centro antiveleni del Cardarelli (081/7472870 e 081/5453333).

La situazione in Campania
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L’Italia “non deve isolarsi”

  • Secondo Francesco Vaia, già direttore generale dell'Istituto Spallanzani di Roma e già direttore per la prevenzione del ministero della Salute, a livello internazionale, “l'Italia non deve isolarsi”. Il West Nile può portare ad “una malattia dalla sintomatologia lieve, salvo nelle persone molto anziane, defedate, immunodepresse e che hanno altri problemi. È questo il caso, molto probabilmente, delle persone che sono defunte”, ha proseguito l’esperto. Sottolineando che, in situazioni simili, occorre analizzare senza allarmismi: “C'è bisogno di serietà e responsabilità da parte di chi ha le professionalità giuste. Se è vero che la prevenzione va fatta soprattutto individualmente, c'è bisogno anche di azioni di sistema, portando avanti azioni larvicide in tempi utili. Il nostro bersaglio sono le zanzare, non il virus”, ha aggiunto poi Vaia.

La collaborazione internazionale

  • Nell’ambito di un quadro di collaborazione internazionale, serve “cooperazione”, ha segnalato ancora Vaia, “in modo che i piani pandemici possano essere condivisi a livello mondiale”. Ed è importante anche un altro aspetto: “In un mondo globalizzato ciò che succede nell'altro emisfero ci interessa: basta un viaggio in aereo o sulla nave perché questo virus possa essere trasferito in Italia. Per questo, bisogna che il nostro Paese, che in tempi non sospetti ha contrastato certe misure, provi a diventare protagonista”.

La collaborazione internazionale
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