Introduzione
Aumentano le vittime del virus West Nile in Italia: da inizio anno sono 7. I decessi più recenti si sono registrati in Lazio e in Campania. E proprio nel Lazio l’allerta rimane alta dato che, il 28 luglio, lì si sono registrati 16 nuovi casi di positività.
Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva all'Università di Milano, ricorda che "il tasso di mortalità è comunque basso e pari a uno su 1000, con un rischio maggiore per i soggetti più fragili, con patologie o immunodepressi". Purtroppo, precisa l'esperto, "siamo ancora in una fase iniziale ed è probabile che, con il caldo della stagione estiva, anche la propagazione delle zanzare infette possa essere favorita. Per questo è quanto mai fondamentale che i Comuni intensifichino le misure di disinfestazione sul territorio, come già si sta facendo".
Ma quali sono le malattie che possono essere trasmesse dalle zanzare? E che differenze ci sono?
Quello che devi sapere
Gli ultimi casi in Italia
Campania e Lazio sono le regioni in cui si stanno registrando i decessi per il virus West Nile, dopo che nei mesi scorsi una persona era morta in Piemonte.
In Campania le vittime sono tre. Il 28 luglio è morto un uomo di 80 anni che era ricoverato all'ospedale di Caserta. Oggi, 29 luglio, sono arrivate le notizie di altri due decessi: un uomo di 74 anni - secondo quanto riferiscono il Mattino e il Messaggero - era ricoverato all'Ospedale del Mare di Napoli e sarebbe morto il 25 luglio; la terza vittima nella regione è un 68enne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, deceduto il 28 sera al presidio ospedaliero di Aversa.
Nel Lazio oggi si è registrata la terza vittima della regione: si tratta di un uomo di 86 anni morto all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Era tra i primi contagiati nel territorio ed era in terapia intensiva. Da quanto si apprende, sarebbe stato affetto da diverse patologie pregresse.
Intanto, anche in Sardegna è stato accertato un caso, a Oristano. Si tratta di un uomo di 72 anni residente nel capoluogo, con patologie pregresse, ora ricoverato all'ospedale San Martino di Oristano. Il paziente è "in condizioni critiche".
Per approfondire:
Il virus da West Nile
La Febbre del Nilo, detta anche West Nile, si trasmette soprattutto attraverso le punture di zanzare del genere Culex pipiens, diffuse in Europa dalla tarda primavera fino all’inizio dell’autunno. Non si trasmette tramite contatto con una persona infetta, ma la trasmissione può avvenire anche per trasfusione di sangue o trapianto, o ancora dalla madre al feto in gravidanza. Diversi animali possono essere serbatoio del virus, quindi per monitorare l’andamento dell’infezione la sorveglianza epidemiologica sull’uomo è integrata dalla sorveglianza veterinaria su animali e insetti.
Per approfondire:
Su Insider: West Nile, l'esperto Ciccozzi: “Non è il caso di fare allarmismi"
I sintomi
Nella maggior parte dei casi, come ricorda anche la Fondazione Veronesi, l’infezione si presenta in maniera asintomatica, con otto persone su 10 che non sviluppano alcun disturbo. Nelle persone con sintomi, invece, si riscontrano febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, occhi arrossati e rash cutanei che e durano in genere qualche giorno. Il periodo di incubazione è estremamente variabile, da pochi giorni a due o tre settimane. Alcuni sintomi, come stanchezza, possono durare più a lungo, anche qualche mese.
Come ricorda l'Iss, la diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Questi anticorpi possono persistere per periodi anche molto lunghi nei soggetti malati (fino a un anno), pertanto la positività a questi test può indicare anche un’infezione pregressa.
I consigli
L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di:
- usare repellenti
- indossare maniche lunghe e pantaloni lunghi all’aperto, specie all’alba e al tramonto quando le zanzare sono più attive
- applicare zanzariere alle finestre
- soggiornare in ambienti climatizzati
- svuotare i contenitori con acqua stagnante (vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprire quelli che non si possono svuotare; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; svuotare le piscinette se non sono utilizzate.
Dengue e Chikungunya
Altre due malattie legate alle zanzare sono la Dengue e la Chikungunya: si tratta di due infezioni che possono essere trasmesse dalla zanzara di genere Aedes, nota anche come "zanzara tigre" che si è diffusa in Italia negli anni '90 e può trasmettere il virus con la sua puntura.
Chikungunya
Chikungunya, termine di origine africana, significa “ciò che curva o contorce”, per via dei dolori articolari che provoca. Dopo la puntura di una zanzara portatrice del virus - come riporta il sito Epicentro dell'Istituto superiore di sanità - l'incubazione va da tre a un massimo di 12 giorni. In seguito, si manifestano improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni. Nella maggior parte dei casi, i pazienti si riprendono completamente, ma il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o persino anni.
Dengue
La Dengue è conosciuta anche come "febbre spacca ossa" per i dolori che provoca a livello dello scheletro, mentre il termine. Non c'è contagio diretto tra esseri umani: circola nel sangue della persona infetta da due a sette giorni e se in questo periodo si verifica la puntura di una zanzara questa può trasmetterlo ad altri. Dopo cinque o sei giorni giorni dalla puntura, se si sviluppa la malattia, si può avere una febbre molto alta, mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall'insorgenza della febbre.
La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue. In genere, si guarisce completamente in due settimane e raramente l'infezione può evolvere in febbre emorragica.
Le cure
Per la prevenzione della Dengue e Chikungunya esistono alcuni vaccini, ma il loro uso va valutato di volta in volta. In linea generale, comunque, la prevenzione è fondamentale per evitare di contrarre queste malattie, e comprende misure come l'uso di repellenti, la copertura della pelle e l'eliminazione delle fonti di acqua stagnante dove le zanzare possono riprodursi.
Per approfondire:
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