Influenza, picco contagi raggiunto ma dati ancora alti. Quali farmaci prendere e quali no

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Introduzione

La stagione influenzale potrebbe aver raggiunto il suo picco. L’ultimo rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, con dati relativi al periodo 13-19 gennaio, segnalava un livello d'incidenza in Italia a 15,0 casi per ogni mille assistiti, in crescita di 0,6 sulla settimana precedente. Tuttavia, si evidenzia come il numero di casi di sindromi influenzali e similinfluenzali stia crescendo con minore intensità: "Probabilmente è stato raggiunto il picco stagionale", fa sapere l’Iss

Quello che devi sapere

Influenza stagionale, 7 milioni di casi. In aumento tra bambini

  • In tutto, tra il 13 e il 19 gennaio l’influenza ha colpito 886mila italiani, portando il totale stagionale a circa 7.705.000 casi. L'incidenza è in aumento solamente nelle fasce di età pediatrica, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni di età, in cui il rapporto è di 34,2 casi per mille assistiti (25,3 nella settimana precedente). Dati stabili per quanto riguarda invece i giovani adulti e gli anziani.

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Le regioni più colpite

  • Le regioni più colpite sono Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo e Campania. Mancano però le statistiche di Basilicata e Calabria, che non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica

Quali virus circolano di più?

  • Il 31% dei campioni analizzati tra il 13 e il 19 gennaio è risultato positivo all’influenza. In particolare, su 3.023 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori che fanno parte della rete RespiVirNet, 937 sono risultati positivi al virus influenzale, 742 di tipo A (365 di sottotipo H1N1pdm09, 192 H3N2 e 185 non ancora sottotipizzati) e 195 di tipo B. Tra questi, preoccupa soprattutto il sottotipo H3N2, responsabile della cosiddetta influenza Australiana, capace di evadere facilmente le diffese immunitarie e più aggressivo nei sintomi.
  • Tra i campioni analizzati si sono poi riscontrati 202 casi (6,7%) di positività al VRS, 82 (2,7%) per SARSCoV-2 e i rimanenti 421 per altri virus respiratori, di cui: 179 (5,9%) Rhinovirus, 110 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 55 Adenovirus, 32 Metapneumovirus, 27 virus Parainfluenzali e 18 Bocavirus

Farmaci da utilizzare per l'influenza: il paracetamolo

  • Quali farmaci si possono utilizzare con tranquillità per curare l’influenza? E quali invece andrebbero evitati? Una prima risposta arriva da Ignazio Grattagliano, vicepresidente SIMG (Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie). Tra quelli consigliati spicca il paracetamolo: è “senza dubbio il più efficace analgesico e antipiretico a nostra disposizione, anche perché praticamente scevro da importanti effetti collaterali se usato alle dosi consigliate”, spiega l’esperto

Gli antinfiammatori non steroidei

  • E ancora, Grattagliano menziona “gli antinfiammatori non steroidei con indicazione al trattamento delle infiammazioni delle alte vie aeree”, come ketoprofene sale di lisina, flurbiprofene, ibuprofene a basso dosaggio e aspirina. Questi, sottolinea, “devono essere consigliati tenendo conto del profilo di rischio cardiovascolare, renale e gastrico del paziente, prestando attenzione alla corretta informazione in caso di automedicazione con formulazioni da banco".
  • In caso di forte infiammazione del cavo orale, continua Grattagliano, gli antinfiammatori non steroidei possono essere utilizzati “anche in forma topica (spray orali, collutori)”

Gli antitussivi e i decongestionanti nasali

  • Farmaci utili per influenza e sindromi simili sono poi gli antitussivi (facendo però attenzione all’effetto sedativo di alcuni di questi), indicati specie in presenza di “tosse stizzosa che disturba attività quotidiane e sonno notturno”. 
  • Così anche “i decongestionanti nasali in caso di rinorrea importante”, dice Grattagliano

Influenza e farmaci da evitare: i cortisonici

  • Passando ai farmaci da evitare, si menzionano ad esempio i cortisonici, perché in generale “possono ridurre le difese immunitarie ed aumentano il rischio di complicanze”

Gli antibiotici

  • Del tutto da evitare nel caso di infezioni virali sono poi gli antibiotici. Come ricorda l’Humanitas sul suo sito, vanno infatti a combattere solamente le infezioni batteriche ma non fanno nulla in caso di infezioni virali, come nel caso del raffreddore o dell’influenza. Vanno assunti solamente se prescritti dal medico (per il loro acquisto serve una ricetta medica). Bisogna tenere sempre conto del fatto che possono causare sintomi collaterali, dalla diarrea alle eruzioni cutanee, ed è meglio tenere a mente che gli antibiotici rimasti inutilizzati da precedenti cure andrebbero smaltiti e non riutilizzati in un secondo momento.

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