Virus Nipah, cosa sta succedendo in India e cosa sapere sulla malattia

Salute e Benessere
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Introduzione

Il governo locale, dopo due casi emersi di recente, ha deciso di chiudere alcune scuole e università, raccomandando anche l'utilizzo delle mascherine. Come riporta il ministero della Salute italiano, l’infezione da virus Nipah (NiV) “è una zoonosi che circola nei pipistrelli trasmessa all’uomo attraverso animali infetti” tra cui proprio pipistrelli o maiali, “o alimenti contaminati con saliva, urina ed escrementi di animali infetti”.

 

Gli esperti spiegano che, seppur meno comunemente, “può anche essere trasmesso direttamente da persona a persona attraverso il contatto stretto con una persona infetta” e che “i pipistrelli della frutta o le volpi volanti (specie Pteropus) sono gli ospiti naturali del virus Nipah”. Può rappresentare un pericolo per una nuova pandemia? Ecco il pensiero di un'esperta e cosa sapere, nel dettaglio, su questa malattia

Quello che devi sapere

Virus Nipah, la situazione in India

Il virus Nipah è tornato a palesarsi di recente soprattutto in India, dove il governo locale ha deciso di chiudere alcune scuole ed università dopo che è morto uno studente 24enne a Kerala, nel Sud del Paese, proprio a causa di questa malattia. Solo lo scorso giugno era morto anche un 14enne dopo aver contratto l'infezione mentre, come riporta anche “The Hindu”, circa 200 persone sono state poste in quarantena. E le autorità stanno imponendo pure l'uso della mascherina, soprattutto negli ambienti scolastici.

 

 

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Una zoonosi che circola nei pipistrelli

Ma di cosa si tratta? E c’è il pericolo che questi casi possano far scattare l’allarme? Come riporta il nostro ministero della Salute, l’infezione da virus Nipah (NiV) “è una zoonosi che circola nei pipistrelli trasmessa all’uomo attraverso animali infetti” tra cui proprio pipistrelli o maiali, “o alimenti contaminati con saliva, urina ed escrementi di animali infetti”. Gli esperti spiegano che, seppur meno comunemente, “può anche essere trasmesso direttamente da persona a persona attraverso il contatto stretto con una persona infetta” e che “i pipistrelli della frutta o le volpi volanti (specie Pteropus) sono gli ospiti naturali del virus Nipah”

 

 

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Una zoonosi che circola nei pipistrelli

La stagionalità in Bangladesh

Il Nipah virus, il cui nome scientifico è “Nipah henipavirus” è un virus a RNA appartenente alla famiglia Paramyxoviridae, genere Henipavirus. Ha scatenato diverse epidemie soprattutto nel sud-est asiatico. Infatti, continua il ministero, “sono stagionali in Bangladesh, con casi che si verificano solitamente ogni anno tra dicembre e aprile in corrispondenza della raccolta e del consumo della linfa della palma da datteri”. Nei primi mesi del 2024, in particolare, erano stati segnalati due casi di NiV, confermati da un laboratorio della divisione di Dhaka in Bangladesh. Ed entrambe le persone colpite sono decedute. Sei casi erano stati riscontrati, invece, lo scorso anno

La valutazione dell'Oms

In quest’ottica l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha spiegato che “il rischio complessivo a livello nazionale sia moderato a causa della gravità della malattia, della limitazione del trattamento, dell’habitat naturale condiviso di pipistrelli e partner della trasmissione zoonotica e del fatto che non esistono vaccini autorizzati per prevenire l’infezione da NiV”

La valutazione dell'Oms

Lo sviluppo della malattia

Come si sviluppa e cosa provoca la malattia? “Si ritiene che il periodo di incubazione vari dai 4 ai 14 giorni. Tuttavia, è stato segnalato un periodo di incubazione fino a 45 giorni”, sottolineano ancora gli esperti. La NiV, nell’uomo, “causa una serie di presentazioni cliniche tra cui infezioni respiratorie acute ed encefalite fatale”. I tassi di mortalità nelle epidemie in Bangladesh, India, Malesia e Singapore, prosegue il ministero, “variano tipicamente dal 40% al 100%, a seconda delle capacità locali di diagnosi precoce e gestione clinica”. Attualmente, sebbene dei farmaci antivirali siano in fase di sviluppo, “non sono disponibili vaccini o terapie autorizzate per la prevenzione o il trattamento dell’infezione”

I sintomi

La malattia, che tra l’altro ha ispirato il film campione di incassi “Contagion”, può provocare anche febbre, mal di testa, dolori muscolari, vomito e gola infiammata. In alcuni casi, particolarmente gravi, si può soffrire anche di vertigine, sonnolenza, stato di coscienza alterata, encefalite acuta, polmonite atipica, gravi problemi respiratori e convulsioni. Tra l’altro, riporta “Il Messaggero”, sono state descritte infezioni asintomatiche e casi di recidive, a distanza di settimane o mesi e sono stati registrati postumi neurologici in oltre il 20% dei pazienti che sopravvive all'encefalite di Nipah

I sintomi

L'isolamento dei casi sospetti

Come già detto, ad oggi, non esiste ancora un trattamento specifico per l'infezione da virus Nipah. I governi dei Paesi interessati, però, raccomandano pratiche standard di controllo delle infezioni e adeguate tecniche infermieristiche di barriera per evitare la diffusione dell'infezione da persona a persona. Oltre all’isolamento di tutti i casi giudicati sospetti

I fattori di rischio

L’Oms, proprio in assenza di un vaccino disponibile o di un trattamento autorizzato per l'infezione da NiV, riferisce che “l'unico modo per ridurre o prevenire l'infezione, è aumentare la consapevolezza dei fattori di rischio e educare le persone alle misure che si possono adottare per ridurre l'esposizione a NiV”. In particolare, “la gestione dei casi dovrebbe concentrarsi sulla fornitura di misure di assistenza di supporto ai pazienti” mentre "la terapia intensiva di supporto è raccomandata per il trattamento di complicanze respiratorie e neurologiche gravi”

I fattori di rischio

Le indicazioni geogrfiche

La malattia è endemica specie nell'Asia meridionale. Infatti, stati descritti focolai epidemici sporadici in Malesia, a Singapore, in India e Bangladesh, sin da quando il virus è stato isolato circa 25 anni fa. Il virus è stato trovato anche in Africa ed isolato anche in campioni ambientali di frutta parzialmente mangiata in Malesia. Mentre in Madagascar e Ghana sono stati ritrovati anticorpi nel sangue di Pteropus rufus ed Eidolon dupreanum

Il timore di una pandemia

Esiste il timore di una pandemia? Ne ha parlato, in un’intervista al “The Sun" dello scorso luglio”, la dottoressa Rebecca Dutch, direttrice del Dipartimento di biochimica molecolare e cellulare dell'Università del Kentucky, tra i massimi esperti nello studio dei virus. Dutch ha confermato che le epidemie di Nipah “si verificano periodicamente ed è estremamente probabile che ce ne saranno altre”, ribadendo che il NiV “è uno dei virus che potrebbe essere la causa di una nuova pandemia”. Molti altri virus della medesima famiuglia, tra cui il morbillo, “si trasmettono facilmente tra le persone, quindi c'è il timore che possa emergere una variante di Nipah con una trasmissione più elevata”