Si tratta di un virus zoonotico, trasmesso dai pipistrelli, che ha un alto tasso di mortalità e colpisce sia l'uomo che gli animali. In India sono stati riscontrati 6 casi che hanno portato a due decessi, ma le autorità sanitarie dello Stato del Kerala, dove è emerso il nuovo focolaio, nei giorni scorsi hanno fatto sapere di non aver rilevato nuovi contagi
Il virus Nipah torna a far preoccupare in India, nello Stato del Kerala, dopo due decessi e sei casi positivi. L'infezione si è ripresentata, colpendo in particolare nel distretto di Kozhidoke, per la terza volta in cinque anni.
Che cos'è il virus Nipah
Il Nipah è un virus zoonotico, trasmesso dai pipistrelli, che ha un alto tasso di mortalità che colpisce sia l'uomo che gli animali ed è stato identificato per la prima volta in Malesia. Secondo quanto riporta il ministero della Salute italiano, si diffonde in genere attraverso il contatto con animali infetti o ingerendo cibo contaminato. Può anche essere trasmesso direttamente da persona a persona attraverso contatti stretti con un soggetto infetto. I pipistrelli della frutta o le volpi volanti sono gli ospiti naturali del virus Nipah. Si ritiene che il periodo di incubazione vada dai 4 ai 14 giorni. Tuttavia, è stato segnalato un periodo di incubazione fino a 45 giorni. La diagnosi di laboratorio di un paziente con una storia clinica di infezione da virus Nipah può essere effettuata durante le fasi acute e di convalescenza della malattia utilizzando una combinazione di test.
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I sintomi
"L'infezione da virus Nipah negli esseri umani può avere una serie di presentazioni cliniche, dall'infezione asintomatica (subclinica), all'infezione respiratoria acuta, all'encefalite fatale - spiega ancora il ministero della Salute - Le persone infette inizialmente sviluppano sintomi tra cui febbre, mal di testa, mialgia (dolore muscolare), vomito e mal di gola. Possono seguire vertigini, sonnolenza, coscienza alterata e segni neurologici che indicano un'encefalite acuta. Alcune persone possono anche soffrire di polmonite atipica e gravi problemi respiratori, inclusa l'insufficienza respiratoria acuta. Nei casi più gravi si verificano encefalite e convulsioni, che progrediscono fino al coma entro 24-48 ore. La maggior parte delle persone che sopravvivono all'encefalite acuta guariscono completamente, ma nei sopravvissuti sono state riportate condizioni neurologiche a lungo termine".
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La situazione in India
Fino al 15 settembre in India sono stati riscontrati sei casi positivi al Nipah, che hanno portato alla morte di due persone. Lo scorso 15 settembre però le autorità sanitarie del Kerala hanno fatto sapere che non sono stati più registrati nuovi contagi e che la situazione è sotto controllo. Dopo la conferma del sesto positivo al virus, un 39enne, le autorità dello Stato avevano fatto sapere di avere individuato quasi mille persone che potrebbero essere state esposte al contagio e sono state messe sotto osservazione. Per evitare il diffondersi della malattia lo scorso 15 settembre le autorità del Kerala hanno chiuso scuole, negozi e mercati, esclusi quelli che vendono i prodotti ritenuti essenziali, mentre tutte le altre riunioni, comprese le funzioni religiose, sono state vietate fino al successivo 24 settembre. Le autorità sanitarie hanno poi informato di avere predisposto nell'ospedale del College di Medicina di Kozhikode, il distretto in cui si sono concentrati i casi, camere di isolamento, unità per il trattamento intensivo e apparecchi per la ventilazione dei pazienti.