Malattia X, l’allarme degli esperti. Capua: “Non è questione di se, ma di quando arriverà”
La virologa Ilaria Capua di recente ha parlato della Disease X: “Quello che dobbiamo fare è prepararci. Dovremmo essere pronti già domani. È chiaro che noi non possiamo sapere quando arriverà, ma avere gli strumenti” già predisposti “è fondamentale”. Preoccupati anche gli esperti dell’Oms: “Il Covid è stato la prima malattia X, ma può succedere ancora”, ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’Onu: potrebbe essere anche venti volte più letale del Covid-19
- “Il Covid è stato la prima malattia X, ma può succedere ancora”. A dirlo, al World Economic Forum di Davos dello scorso gennaio, è stato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Un allarme ripetuto anche in altre occasioni e che preoccupa molti esperti. Secondo l’Onu, questa malattia potrebbe essere anche venti volte più letale del Covid-19
- Ma cos’è la malattia X? Tedros Adhanom Ghebreyesus, che oltre a essere il direttore generale dell'Oms è anche un biologo esperto in immunologia, ha spiegato: “Tutti gli anni l'Oms stila una lista delle malattie emergenti. Abbiamo inserito Mers, Zika, Ebola. Ma abbiamo detto anche che ci sono cose che potrebbero succedere e che oggi non conosciamo. Gli ha abbiamo dato il nome di ‘malattia X’”. Si tratta, quindi, di una malattia ipotetica, provocata da un agente patogeno che ancora non è stato identificato dagli scienziati
- Tedros Adhanom Ghebreyesus ha più volte sottolineato che da tempo l'Organizzazione mondiale della sanità ripete che il verificarsi di una pandemia “è una questione di quando e non di se”. "Se lo diciamo non è per creare il panico, ma per prepararsi. Il tempo di prepararsi alla nuova pandemia è adesso, non quando arriva", ha ribadito. E ha aggiunto: “Potrebbe essere causata da un virus influenzale o da un nuovo coronavirus oppure da un nuovo agente patogeno che ancora non conosciamo”
- Della malattia X ha parlato di recente anche la virologa Ilaria Capua. “Sì, arriverà”, ha detto a margine di un evento a Milano. “Anche se guardiamo solo alle pandemie influenzali e non mettiamo altre infezioni nel calderone, per quello che sappiamo nell'ultimo secolo - dal 1900 al 1999 - ce ne sono state tre. Facendo i conti, le pandemie influenzali arrivano ogni 11-40 anni, quindi un'altra pandemia ci sarà. Potrà essere causata da un virus influenzale, che è uno dei principali indagati, o potrà essere causata da altri virus. Ma ci sarà”, ha aggiunto
- All'Adnkronos Salute, Capua ha poi confermato: “Non è questione di se, ma di quando arriverà”. E ha aggiunto: “Quello che proprio dobbiamo fare è prepararci, perché sennò non possiamo ritenerci Homo sapiens, ma passiamo direttamente alla categoria Homo stupidus”. Poi ha sottolineato ancora “l'importanza di prepararsi. E si sa cosa bisogna fare. Non è una questione di dire 'oddio, da dove comincio'”
- L'esperta ha poi invitato tutti a “non dimenticare”. “Penso alla fobia delle mascherine. Io quando ero negli Stati Uniti avevo le mascherine a casa. Da sempre. Perché sapevo che una pandemia sarebbe arrivata e sapevo che quando sarebbero arrivate le mascherine non si sarebbero trovate”, ha spiegato. E riepilogando le cose importanti da fare: “Prepararsi, non dimenticare e continuare ad applicare atti virtuosi tipo lavarsi le mani, un gesto che già adesso si fa di meno”
- Sul quando arriverà la malattia X, Capua ha sottolineato: “Dovremmo essere pronti già domani. È chiaro che noi non possiamo sapere quando arriverà, ma avere gli strumenti” già predisposti “è fondamentale”
- La malattia X, chiamata Disease X in inglese, è stata inserita dall'Oms nell'elenco delle malattie prioritarie tra quelle che hanno un potenziale epidemico. Nell'elenco ci sono anche Covid-19, febbre emorragica Congo-Crimea, malattia da virus Ebola e malattia da virus di Marburg, febbre di Lassa, sindrome respiratoria da coronavirus Medio Orientale (MERS-CoV) e sindrome respiratoria acuta grave (SARS), infezione da virus Nipah e malattie causate da henipavirus, febbre della Rift Valley, infezione da virus Zika
- Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell'Oms, ha spiegato che accendere i riflettori su virus e agenti patogeni - anche sconosciuti - per ricercare e sviluppare contromisure è “essenziale per una risposta rapida ed efficace alle epidemie e alle pandemie”. Parlare di malattia X, quindi, serve a identificare “lacune di conoscenza e priorità di ricerca”
- Nell'eventuale risposta contro l'ipotetica malattia, poi, gli sforzi degli esperti si concentrano sui vaccini che dovranno essere creati e somministrati per contrastare rapidamente l'emergenza. L'obiettivo è fornire una risposta celere ed efficace, soprattutto in caso di una diffusione su larga scala della malattia. Ma l’Oms ha avvertito che, come nel caso della precedente pandemia, non vi è alcuna garanzia che i vaccini siano pronti ed efficaci in tempi rapidi