Gli impianti hanno come obiettivo quello di rivoluzionare il cervello tramite chip in grado di aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche leggendo le onde cerebrarli
E' stato eseguito domenica il primo impianto di Neuralink, un chip che promette di far comunicare il cervello con un computer, su un essere umano. Lo afferma Elon Musk, ad della startup Neuralink, su X. Il paziente si sta "riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi di neuroni", scrive Musk sul social.
Il trial clinico
Gli impianti di Neuralink hanno come obiettivo quello di rivoluzionare il cervello tramite chip in grado di aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche leggendo le onde cerebrarli. In maggio la società di Musk aveva annunciato di aver ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration, dopo diversi dinieghi, "da un comitato di revisione istituzionale indipendente" per iniziare il reclutamento per il primo trial clinico su esseri umani destinato ai pazienti affetti da paralisi. La sperimentazione è stata ribattezzata Prime Study (acronimo di Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface) e punta a valutare la sicurezza dell'impianto e del robot chirurgico "per consentire alle persone con paralisi di controllare i dispositivi esterni con il pensiero".
Le critiche
Neuralink ha già condotto vasti studi sugli impianti negli animali, attirandosi critiche da molti attivisti, secondo i quali la società ha abusato dei diritti degli animali violando l'Animal Welfare Act, la legge che regola come i ricercatori possono trattare ed effettuare esperimenti su alcuni animali. In particolare il Physicians Committee for Responsible Medicine (Pcrm) lo scorso anno ha rivelato di aver ottenuto documenti dalla Davis University, in California, dove sono stati condotti gli esperimenti di Neuralink, che mostravano come le scimmie sperimentassero "sofferenze estreme a causa della cura e degli impianti sperimentali altamente invasivi", spiega il Pcrm.