Sanità, caos nei Pronto Soccorso a causa di Covid e influenza: lo stato dei ricoveri
A causa del coronavirus e delle malattie respiratorie stagionali, sono aumentate le chiamate al 118 e sono lievitati i tempi di ricovero, addirittura sospesi in Lombardia a causa del sovraffollamento. È altissimo il numero di pazienti che rimane in barella: così molte strutture sono costrette a sottrarre letti agli altri reparti. A Torino e nel Lazio annullate le ferie per i medici
- A dicembre, rispetto al mese precedente, si è registrato “un aumento di almeno il 50% delle richieste di soccorso al 118 a causa del Covid e, soprattutto, casi di influenza con complicanze respiratorie”. A dichiararlo, in un’intervista all'ANSA, è stato il presidente della Società italiana sistema 118 (Sis 118), Mario Balzanelli
- Come evidenzia l’esperto, “stiamo riscontrando un aumento dei casi di influenza con forte impegno respiratorio. Sono cioè aumentate le forme che portano assieme a loro delle complicanze”. Una crescita di richieste di soccorso dovuta anche al fatto “che molti punti di guardia medica sul territorio sono chiusi per mancanza di personale”
- Come riferisce Balzanelli, “le persone chiedono soccorso al 118 e questo sta determinando una situazione di intasamento allarmante. In un simile contesto si rivede perciò il fenomeno delle 'barellopoli': le ambulanze arrivano cioè negli ospedali ma non possono lasciarvi i pazienti per mancanza di posto. I pazienti restano sulle barelle nei mezzi di soccorso fuori dagli ospedali per ore e questo porta di fatto ad un blocco dell'attività del 118”. Un fenomeno che si ritrova in molte Regioni
- A ciò si aggiunge anche "un aumento delle richieste di soccorso, rispetto allo scorso anno, per lesioni da petardi e proiettili vaganti nei giorni del Capodanno, con un aumento dei feriti e delle ospedalizzazioni", sottolinea Balzanelli
- Una situazione critica a fronte della quale, conclude il presidente del Sis 118, “la prima misura da adottare sarebbe quella di riaprire, laddove assenti, o di potenziare, le strutture intermedie dei punti di primo intervento del 118, che eviterebbero l'‘assalto’ alle ambulanze”
- “Solo nel Lazio i pazienti in attesa di ricovero nei Ps sono al momento oltre 1100; arrivano a 500 in Piemonte, mentre in Lombardia i ricoveri ordinari sono stati sospesi proprio a causa del sovraffollamento”, ha dichiarato ad ANSA Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu). "A livello nazionale stiamo registrando una fortissima pressione su tutti i Ps ed in varie regioni sono stati attivati i piani contro il sovraffollamento”
- Come evidenzia De Iaco, “i piani sono mirati al reperimento di ulteriori posti letto ma, dal momento che i posti letto ospedalieri sono cronicamente insufficienti, in pratica non si può fare altro che sottrarre letti ad altre specialità come ad esempio la chirurgia. Il problema, ovviamente, non si risolve in questo modo"
- “A Torino, ad esempio, non abbiamo previsto ferie nel periodo natalizio. I medici non bastano e non c'era possibilità di mandarli in ferie. In alcuni casi, si è potuto garantire il riposo almeno per una delle festività, ma nella grande maggioranza i medici a Torino hanno lavorato senza interruzioni in tutto questo periodo. Le ferie, se qualche azienda ospedaliera è riuscita a prevederle, rappresentano ormai un lusso”, ha dichiarato De Iaco
- A prevalere, prosegue, sono le "patologie respiratorie, soprattutto tra gli anziani: il Covid è in leggera flessione in quest'ultima settimana, mentre l'influenza imperversa, ma sono varie le patologie respiratorie dovute anche ad altri virus". Da qui l'invito di De Iaco a vaccinarsi: "C'è ancora tempo, sia contro l'influenza che il Covid, ed è importante farlo. Dopo la festa della Befana riapriranno infatti le scuole e prevediamo un ulteriore incremento dei casi"
- Per tamponare la difficile situazione di questi giorni nel Lazio, come ha sottolineato Il Messaggero, il direttore generale della sanità regionale Andrea Urbani è andato ieri mattina a fare dei sopralluoghi in alcuni ospedali. E ha deciso di scrivere ai direttori generali e ai direttori sanitari delle strutture, chiedendo di "attivare immediatamente misure straordinarie, individuando aree dedicate anche limitrofe al pronto soccorso, per allocare corti di pazienti gestiti da personale dedicato, anche richiamando il personale dalle ferie"