"Ai genitori consiglio, quando c'è febbre, problemi di respirazione e di appetito, di portare subito il figlio da un medico e di farlo seguire da un pediatria, di famiglia o ospedaliero", spiega l'esperto
Nella settimana dall'11 al 17 dicembre, sono risultati positivi al virus respiratorio sinciziale l'8,5% dei campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete RespiVirNet. Il 12,5% è risultato positivo per SarsCoV2.
"Da novembre a inizio dicembre c'è stato un aumento importante di casi di bronchiolite tra i bambini molto piccoli che occupano più o meno la metà dei 25 posti letto che abbiamo, di cui circa 6-7 con alti flussi", spiega Luca Bernardo, direttore responsabile della Pediatria del Fatebenefratelli Sacco di Milano. I dati registrano un leggero incremento rispetto agli anni precedenti, soprattutto tra i bambini appena nati. L'incidenza è in aumento in tutte le fasce d'età, particolarmente tra i più piccoli, e ha raggiunto valori pari al 33% nella fascia d'età 0-4 anni.
I consigli dei pediatri
"Il rischio - sottolinea Bernardo - è il peggioramento dei sintomi, che si rileva clinicamente. Ai genitori consiglio, quando c'è febbre, problemi di respirazione e di appetito, di portare subito il figlio da un medico e di farlo seguire da un pediatria, di famiglia o ospedaliero".
Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è il principale responsabile della bronchiolite acuta virale, una patologia non conferisce immunità duratura. "I bambini si infettano stando a contatto con adulti o fratellini che magari hanno un semplice raffreddore", spiega Rino Agostiniani della Società italiana di pediatria, riporta Rainews. "Se c’è qualcuno di raffreddato in casa, la cosa importante è, evitare lo stretto contatto, soprattutto con i piccoli di casa, lavarsi bene le mani, adottare tutte quelle semplici regole di prevenzione che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia e che aiutano a ridurre la diffusione del virus, anche quello Sinciziale”, conclude Agostiniani.
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Le sindromi influenzali
Nella settimana dall'11 al 17 dicembre l'incidenze delle sindromi simil-influenzali si attesa a 15 casi ogni 1.000 abitanti, rispetto all'11,94 della scorsa settimana. Sono i bambini i più colpiti: nella fascia di età compresa tra 0 e 4 anni l'incidenza è pari a 38,04 casi per 1.000. Nella fascia 5-14 anni l'incidenza è pari a 15,97 casi ogni 1.000, in quella 15-64 anni è 14,92, mentre negli over-65 anni è 8,74 casi per 1.000.