Giornata mondiale della psoriasi 2023, i passi avanti nella ricerca e le novità nella cura
Salute e BenessereSempre più italiani soffrono di malattie infiammatorie della pelle, come dermatite atopica, acne e psoriasi. "Complici inquinamento ambientale, interferenti endocrini e l'uso di prodotti aggressivi, queste infiammazioni sono sempre più comuni nei Paesi occidentali", spiega la prof.ssa Pucci Romano, Presidente Skineco
Oggi si celebra la giornata mondiale della psoriasi, malattia infiammatoria cronica della pelle. Il tema scelto per il 2023, "Accesso per tutti", sottolinea l'importanza di garantire, indipendentemente dalla posizione, reddito o condizione di salute, l'accesso ai servizi sanitari essenziali. Ben 3 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno un accesso adeguato alle cure per patologie dermatologiche, sottolinea l'Ifpa, International Federation of Psoriasis, anche per una forte carenza di specialisti.
Nuovo farmaco
Uno degli ultimi farmaci per combattere la psoriasi a placche, deucravacitinib, ha confermato di possedere efficacia duratura e sicurezza costante per almeno tre anni. Il dato arriva da uno studio clinico presentato nel corso del congresso della European Academy of Dermatology and Venereology. Deucravacitinib è il primo di una nuova classe di farmaci contro la psoriasi (gli inibitori selettivi di TYK2) e ha ricevuto il via libera alla commercializzazione nell'Unione Europea la scorsa primavera. Lo studio ha mostrato che nei pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a grave in trattamento manteneva l'efficacia fino ad almeno la settimana 148, senza che emergessero problemi relativi alla sicurezza. "Questi nuovi dati positivi a tre anni confermano l'efficacia a lungo termine e il profilo di sicurezza ben consolidato di deucravacitinib, somministrato una volta al giorno, il primo e unico inibitore di TYK2 disponibile, e rafforzano la nostra fiducia nel suo ruolo di trattamento orale di scelta per gli adulti con psoriasi a placche da moderata a grave," afferma April Armstrong, direttrice di Dermatologia alla University of California di Los Angeles e tra gli autori della sperimentazione. "Per i miei pazienti, più giorni di sollievo da questa malattia cronica significano potersi concentrare su altri aspetti della propria vita e questi dati a lungo termine di Poetyk-Pso si aggiungono alle evidenze che avevamo circa la possibilità di offrire un nuovo standard di cura ai pazienti che richiedono un trattamento orale."
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Inquinamento e prodotti sbagliati, sempre più infiammazioni della pelle
Intanto, sempre più italiani soffrono di malattie infiammatorie della pelle, come dermatite atopica, acne e psoriasi. "Complici inquinamento ambientale, interferenti endocrini e l'uso di prodotti aggressivi, queste infiammazioni sono sempre più comuni nei Paesi occidentali", spiega la Prof.ssa Pucci Romano, Presidente Skineco, in occasione del convegno organizzato a Roma dalla Scuola Dermatologica Sergio Chimenti e Skineco. Per diminuire la secchezza cutanea, alleviare il prurito e limitare gli episodi infiammatori, la cosmesi può essere di supporto, "ma i prodotti devono essere ecodermocompatibili, quindi che rispettino le esigenze della pelle e non facciano male all'ambiente", spiega la presidente di Skineco. La conoscenza della formulazione del cosmetico usato, in questi casi, diventa indispensabile. "In generale - precisa- per migliorare il film idrolipidico compromesso, tipico di queste patologie, non basta l'idratazione. I pazienti affetti da psioriasi, per esempio, possono arrivare ad applicare sulla propria pelle fino a 9 chili di crema l'anno, dimenticando spesso l'importanza di una corretta detersione".