Psoriasi a placche, farmaco orale funziona nel tempo: lo studio

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Si tratta del Deucravacitinib che, nell’ottica delle cure contro la psoriasi a placche da moderata a grave, si è confermato sicuro ed efficace, nel lungo periodo. A sottolinearlo, come riportato dall’azienda farmaceutica Bristol Myers Squibb che ne ha pubblicato i risultati, un lavoro di ricerca denominato “POETYK PSO LTE”

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La psoriasi può essere definita come uno stato di instabilità della crescita dell'epidermide in alcune aree del corpo. Non si tratta di una malattia vera e propria, ma piuttosto di una anomalia della crescita dell'epidermide, che può comparire e scomparire in maniera spontanea. Tra le forme in cui si presenta c’è anche quella “a placche” nella quale le lesioni cutanee sono formate da placche rosse, in rilievo e coperte da desquamazioni bianco-argentee che si staccano con regolarità. Queste possono causare prurito e bruciore e, qualora irritate, possono portare anche al sanguinamento. Nell’ottica delle cure contro la psoriasi a placche da moderata a grave si è confermato sicuro ed efficace, nel lungo periodo, un farmaco orale, il Deucravacitinib, un inibitore specifico che agisce su una particolare molecola coinvolta nella malattia. Lo ha confermato l’azienda farmaceutica Bristol Myers Squibb.

I risultati dello studio

Il farmaco, che attualmente è in fase di revisione regolatoria in diversi parti del mondo, tra cui Stati Uniti, Europa e Giappone e potrebbe essere il primo inibitore selettivo della tirosina chinasi 2 approvato per l'uso clinico, è stato al centro di uno studio a lungo termine, denominato “POETYK PSO LTE”. Come riferito da Bristol Myers Squibb in una nota, Deucravacitinib ha fornito buoni risultati, in termini di efficacia, dimostrando di poter funzionare nel tempo. L'efficacia clinica è stata mantenuta per due anni di terapia, hanno spiegato gli esperti, con tassi di risposta alla sessantesima settimana pari al 77,7% e al 58,7% in base a due scale di valutazione ad hoc per i pazienti coinvolti. Questi dati, tra l’altro, sono stati anche presentati nel corso dell’European Academy of Dermatology (EADV) Spring Symposium, svoltosi alcuni giorni fa.

Il potenziale del farmaco orale

Secondo Richard Warren, consulente dermatologo del Salford Royal Hospital, in Inghilterra, parte del Northern Care Alliance NHS Foundation Trust, “la psoriasi a placche è una malattia cronica immuno-mediata associata a molteplici comorbidità gravi e con la necessità di nuove terapie, in particolare di farmaci orali, poiché molti pazienti non sono trattati in modo adeguato o sono insoddisfatti delle attuali opzioni di trattamento”. Ora, anche grazie ai nuovi dati emersi da questo studio a due anni, è stato possibile sottolineare “il potenziale di Deucravacitinib come nuova importante opzione di trattamento per i pazienti con psoriasi a placche da moderata a severa che richiede terapia sistemica”.

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