
Vacanze, attenzione alle cure fake che mettono a rischio la pelle
In vacanza può capitare spesso di subire qualche piccola ferita: un'escoriazione, un taglietto o una sbucciatura. E altrettanto spesso ci si lascia ingannare da rimedi fake che, anziché aiutare, possono peggiorare la situazione della nostra pelle. Scopriamo cosa evitare in questi casi e come curare al meglio eventuali ferite

Una scivolata, una spina, una caduta mentre si va in bicicletta, sono episodi che possono capitare durante le vacanze. Occhio però a curare con attenzione le nostre ferite, evitando cure fake che possono solamente peggiorare la nostra situazione

Acqua di mare e sole per accelerare la guarigione? Sbagliato, come spiega Giovanni Papa, presidente dell'Associazione italiana ulcere cutanee Ets (Aiuc), direttore del Dipartimento chi Chirurgia plastica dell’ospedale di Cattinara: “Il mare e i raggi solari non hanno alcun effetto curativo, sono solo vecchi luoghi comuni che, nella migliore delle ipotesi, non fanno né bene e né male. Nella peggiore, invece, possono complicare piccole lesioni, rovinando le vacanze”

“L’acqua di mare, che molto spesso e tutt’altro che pulita, aumenta le probabilità che una lesione venga infettata da diversi microrganismi – spiega Papa - dando così origine a complicazioni più o meno gravi: dalla formazione di ascessi a rare forme di infezioni batteriche, fino a infezioni alle ossa e alle articolazioni. I soggetti fragili presentano un rischio di infezione ancora maggiore”.

"I raggi solari non guariscono le ferite, non accelerano la loro guarigione né riducono il rischio di infezioni - sottolinea l’esperto -. In realtà, l’esposizione al sole può indurre un’iperpigmentazione della pelle, ovvero una macchia sulla parte di pelle in cui si trovano le ferite. La macchia che in questo modo si è venuta a creare dopo l’esposizione al sole delle ferite, può restare a lungo anche dopo l’avvenuto processo di cicatrizzazione. Pertanto, le ferite andrebbero coperte e protette anziché esposte al sole”

Le ferite, anche quelle piccole, devono quindi essere gestite seguendo i convenzionali consigli del medico. “Disinfettante, cerotti o garze sterili: sono questi gli unici rimedi fai da te concessi - raccomanda Papa - Per accelerare la guarigione delle ferite, inoltre, possono essere utilizzati specifici prodotti da banco, come ad esempio pomate, spray o garze a base di estratto del grano che è particolarmente efficace nel favorire il processo di cicatrizzazione"

“Il trattamento basato sull’estratto acquoso del Triticum Vulgaris ottenuto dal germe di frumento, grazie alla sua particolare consistenza e composizione (amidi, fosfolipidi, glicolipidi) – sottolinea Papa - è in grado di creare un film sulla ferita utile ad evitare la perdita di liquidi e al contempo ad attirare, proprio come una calamita, le cellule fibroblastiche responsabili del processo di cicatrizzazione fin da subito, cioè già nella fase di infiammazione"

A questo proposito è stata effettuata una ricerca ha coinvolto 58 pazienti over 18, reclutati presso l’Aou Ruggi d’Aragona di Salerno, da settembre 2020 a dicembre 2021, con i che partecipanti presentavano una lesione cutanea dovuta a un’ustione, un trauma o a una ferita chirurgica. Gli stessi sono stati divisi in due gruppi, in base al trattamento somministrato: a uno è stata data la terapia con l’estratto del grano, all’altro il trattamento a base di acido ialuronico

Le terapie sono state applicate ogni 24 ore su tutti i pazienti. Dopo 6 settimane di trattamento è emerso che l’estratto di grano, in combinazione con il poliesanide, ha un’efficacia quasi doppia nello stimolare la guarigione completa delle ferite. In particolare, alla fine del periodo di osservazione il numero di pazienti guariti totalmente è stato di 17 tra quelli sottoposti al trattamento con acido ialuronico e di 28 tra coloro che avevano ricevuto la terapia con l'estratto del grano