Sindrome del bambino scosso, presentata da Terres des Hommes la prima indagine sui rischi

Salute e Benessere

Lo studio ha preso in considerazione 47 casi di Shaken Baby Syndrome diagnosticati dal 2018 al 2022. In 5 casi i gravi danni riportati hanno causato la morte dei neonati

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E' stata presentata oggi da Terre des Hommes un'indagine sulla 'Shaken Baby Syndrome', o Sindrome del bambino scosso, che si verifica quando il neonato viene scosso violentemente da chi se ne prende cura in reazione al pianto inconsolabile. La letteratura scientifica - si legge in una nota di Terre des Hommes - sostiene che un caso di scuotimento su quattro porti alla morte o coma del neonato e in due casi su tre si riportino danni permanenti.

L'indagine

L'indagine, presentata presso la sede dell’Agia a Roma, alla presenza dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, nasce dalla consapevolezza che in Italia la sindrome è ancora poco conosciuta, e difficile da diagnosticare. "La prima indagine sui casi di bambine e bambini vittime di shaken baby syndrome in Italia rappresenta un significativo passo in avanti non solo nella conoscenza del fenomeno, ma anche nella costruzione di un sistema di protezione e prevenzione sostenibile", afferma Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. 

I risultati

Lo studio ha preso in considerazione 47 casi di Shaken Baby Syndrome diagnosticati dal 2018 al 2022 negli ospedali della Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento all’Infanzia. Purtroppo, in 5 casi i gravi danni riportati hanno causato la morte dei neonati, mentre in altri 25 casi a distanza di tempo si sono verificate gravi compromissioni del percorso evolutivo del bambino o della bambina. In 34 casi su 47 i neonati hanno meno di 6 mesi, inoltre sono più frequenti vittime di genere maschile. Il 35% dei bambini e delle bambine risulta essere prematuro e con altre patologie, due fattori che aumentano il rischio di subire scuotimento. L’accertamento fondamentale per rilevare sintomi da scuotimento è la risonanza magnetica, o la Tac, ma nel 40% dei casi tali esami sono stati fatti solo dopo 24 ore dall’ingresso in pronto soccorso, un ritardo che rende più difficile la diagnosi.

I maltrattamenti

Si tratta di un fenomeno che spesso avviene all’interno di un quadro di abusi più ampio: in  29 casi su 47 vi è la compresenza di diverse forme di maltrattamento. Un terzo dei casi rilevati era già stato in pronto soccorso o per altre patologie (21%) o per sintomi sospetti di scuotimento (15%). I dati rilevano che la maggioranza dei nuclei famigliari coinvolti (33 su 47) presenta problematiche legate a marginalità sociale, violenza, dipendenza, delinquenza, patologia psichica (soprattutto depressione materna) o organica e spesso sono nuclei già noti all’Autorità Giudiziaria e presi in carico dalla rete dei Servizi Sociali. 

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