
Covid, via libera al nuovo vaccino per i casi in aumento: ecco per chi è consigliato
Il prodotto Comirnaty è adattato e mirato alla sottovariante Omicron XBB.1.5. Può essere utilizzato negli adulti e nei bambini a partire dai 6 mesi di età. Gli adulti e i bambini a partire dai 5 anni di età che necessitano di vaccinazione dovrebbero ricevere una singola dose, indipendentemente dalla loro storia vaccinale contro il Covid: ecco tutto quello che c’è da sapere

È arrivato il via libera dell’Agenzia europea del farmaco al vaccino Comirnaty adattato e mirato alla sottovariante Omicron XBB.1.5. L’Ema ha fatto sapere che il ceppo "è strettamente correlato ad altre varianti attualmente in circolazione”, e dunque "si prevede che il vaccino contribuisca a mantenere una protezione ottimale contro il Covid causato da queste altre varianti"
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Il vaccino può essere utilizzato negli adulti e nei bambini a partire dai 6 mesi di età. Gli adulti e i bambini dai 5 anni in su che necessitano di vaccinazione dovrebbero ricevere una singola dose, indipendentemente dalla loro storia vaccinale contro il Covid
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I bambini dai 6 mesi ai 4 anni possono ricevere una o tre dosi a seconda che abbiano completato un ciclo di vaccinazione primaria o abbiano avuto il Covid. Nella decisione di raccomandare l'autorizzazione sono stati considerati tutti i dati disponibili su Comirnaty e sugli altri vaccini adattati, compresi i dati su sicurezza, efficacia e immunogenicità, cioè quanto bene innescano le risposte immunitarie
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Sono stati inoltre esaminati i nuovi dati di laboratorio, che mostrano una forte risposta del vaccino adattato contro XBB.1.5 e i ceppi correlati del virus. Sono attesi ulteriori dati sulle varianti emergenti, aggiunge l'Ema, e il Comitato li valuterà non appena saranno disponibili
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I vaccini sono stati adattati in modo da corrispondere meglio alle varianti circolanti. Questo vaccino, nello specifico, è stato sviluppato per colpire la famiglia Omicron XBB, in linea con le raccomandazioni di Ema ed Ecdc, nonché degli altri enti regolatori internazionali e dell'Organizzazione mondiale della sanità

In vista di un possibile aumento dei casi di Covid-19 con la stagione fredda, la vaccinazione con i vaccini aggiornati è "fortemente consigliata agli over-60 ed ai soggetti fragili per evitare il rischio di malattia grave, che per queste soggetti è concreto nonostante il virus SarsCoV2 ora preoccupi meno rispetto al passato”, ha detto Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione generale del ministero della Salute

Il virus SarsCoV2, ha spiegato Rezza, "continua a circolare con diverse sottovarianti nuove, ricombinanti di Omicron, che possono portare ad un rialzo dei casi ed un piccolo aumento si comincia ad osservare. Ci si può aspettare una ulteriore circolazione nella stagione fredda, come accade per i virus respiratori in generale. Quindi proteggere anziani e fragili è importante poiché molti non sono andati oltre la seconda o terza dose di richiamo e non si vaccinano da tempo"

Dunque è "bene che lo facciano, mentre in base alla circolare ministeriale non vi è la medesima indicazione per le persone più giovani". Il consiglio dell'esperto, sempre per queste fasce di popolazione maggiormente a rischio, è inoltre di fare anche la vaccinazione antinfluenzale a partire dal prossimo ottobre: “Per over-60 e fragili è opportuno fare entrambe le vaccinazioni al fine di evitare il rischio di malattia grave, che è sempre presente per queste categorie"

Quanto all'efficacia del vaccino aggiornato Comirnaty, "questo copre molto bene nei confronti delle varianti ricombinanti di Omicron, che per ora sono predominanti. Nei confronti invece della nuova variante BA.2.86 denominata Pirola, che non è un ricombinante ma una ulteriore evoluzione di Omicron BA.2 con molte mutazioni, questo vaccino dovrebbe comunque coprire piuttosto bene nella protezione dalla malattia grave. È però chiaro che più ci si allontana dalle varianti maggiormente circolanti, meno il vaccino copre dalla malattia sintomatica meno grave"

Infine, Rezza ha sottolineato che è bene ricordare come "nella fase attuale, l'obiettivo della vaccinazione anti-Covid non è prioritariamente quello di diminuire la circolazione del virus, quanto quello di evitare la malattia grave nelle categorie a rischio"
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