Sul totale dei felini infettati, "dei 25 per i quali sono disponibili informazioni, 2 vivevano all'aperto, 18 in casa con accesso a un balcone, un terrazzo o un cortile, 5 in casa senza possibilità di accedere all'esterno"
Un focolaio di influenza aviaria A/H5N1 nei gatti è in corso in Polonia, dove in due settimane sono stati registrati 29 casi geneticamente correlati fra loro. Ne dà notizia l'Organizzazione mondiale della sanità. L'infezione da A/H5N1 nei gatti era stata già segnalata in precedenza ma, puntualizza l'Oms, in maniera sporadica: è la prima volta che si verifica "un numero elevato di gatti infetti in un'ampia area geografica all'interno di un Paese".
L'allarme
L'allarme è scattato il 27 giugno scorso quando l'Oms ha ricevuto dalle autorità sanitarie polacche la notifica di "decessi insoliti nei gatti in tutto il Paese". In seguito sono stati testati campioni prelevati da 46 gatti e un caracal in cattività, di cui 29 sono risultati positivi all'influenza A/H5N1. Secondo quando riferito, "14 gatti sono stati soppressi e altri 11 sono morti". Al momento "la fonte dell'esposizione al virus aviario è sconosciuta", ma "le indagini sono in corso". "I campioni positivi sono stati segnalati in 13 aree geografiche" della Polonia, spiega l'Oms.
Il virus
"L'analisi genomica di 19 virus sequenziati da questo focolaio - continua l'agenzia - ha mostrato che appartenevano tutti al clade H5 2.3.4.4b ed erano altamente correlati fra loro". I virus sequenziati, inoltre, sono risultati "simili ai virus dell'influenza A/H5N1 clade 2.3.4.4b che circolavano negli uccelli selvatici e che recentemente hanno causato epidemie nel pollame in Polonia". Sul totale gatti infettati, "dei 25 per i quali sono disponibili informazioni, 2 vivevano all'aperto, 18 in casa con accesso a un balcone, un terrazzo o un cortile, 5 in casa senza possibilità di accedere all'esterno". Secondo le ipotesi al vaglio degli esperti, "i gatti potrebbero avere avuto contatti diretti o indiretti con uccelli infetti o i loro ambienti, mangiato uccelli infetti oppure cibo contaminato dal virus".
Il rischio per l'uomo
"Al 12 luglio - riporta l'organizzazione - nessun contatto umano di gatti positivi al virus A/H5N1 ha riportato sintomi" di influenza aviaria "e il periodo di sorveglianza è terminato per tutti i contatti". Il rischio di contagio per l'uomo è valutato come "basso per la popolazione generale", e "da basso a moderato per i proprietari di gatti e per coloro che per ragioni professionali (come i veterinari) sono esposti al contatto con gatti infettati senza l'uso di adeguati dispositivi di protezione".