La sindrome di Guillain-Barré spaventa il Perù, quali sono i sintomi e come si cura

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Si tratta di una malattia rara che colpisce il sistema nervoso e che sembra essersi diffusa massicciamente in seguito alla pandemia da Covid. La sindrome ha già causato quattro vittime 

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Una nuova emergenza sanitaria spaventa il Perù. Tre anni dopo l’incubo della pandemia da Covid-19 il governo di Lima ha dichiarato un piano d’azione per affrontare la dilagante sindrome di Guillain-Barré, una malattia rara che colpisce il sistema nervoso. La sindrome ha già causato quattro vittime e sembra essersi diffusa massicciamente proprio dopo il Covid. (I 20 VIRUS PERICOLOSI)

Di cosa si tratta

La sindrome di Guillain-Barré è la più frequente forma di polineuropatia acquisita: nonostante la causa all’origine di questa patologia non sia ancora stata identificata con certezza assoluta, attualmente viene annoverata tra le polineuropatie immuno-mediate. Nelle forme più gravi si ha anche la degenerazione secondaria degli assoni (il prolungamento dei neuroni) mentre in alcuni pazienti la degenerazione assonale è precoce e compare invece della demielinizzazione. Si ritiene inoltre che questa malattia sia provocata da una risposta immunitaria contro molecole del nervo, che viene innescata da una precedente infezione.

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Sintomi e cura

La sindrome di Guillain-Barré è caratterizzata da una sensazione di debolezza, perlopiù simmetrica e accompagnata da parestesie, che esordisce in genere alle gambe per progredire poi alle braccia. Circa il 20% dei malati deve essere intubato a causa dell’insufficienza respiratoria. L’esordio è rapido e la patologia può evolvere in pochi giorni a paralisi totale e insufficienza respiratoria, che possono mettere il paziente in pericolo di vita (circa il 5% dei pazienti muore). La sindrome di Guillain-Barré è dunque una patologia a decorso rapido che richiede un monitoraggio costante delle funzioni vitali. Fondamentale, durante il trattamento in fase acuta, è assicurarsi che la funzione respiratoria sia conservata e valutare se sia necessaria la respirazione assistita. Particolare attenzione deve essere posta nel mantenere il paziente correttamente idratato. Fondamentale poi praticare sin da subito movimenti passivi delle articolazioni e, non appena le condizioni cliniche lo permettano, esercizi attivi.

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