
Streptococco nei bambini, sintomi, antibiotico, tamponi: la guida
Quest'anno si è registrata una maggiore circolazione di streptococco tra i bambini, cresce quindi anche il bisogno di informazione delle famiglie, a partire dall'affidabilità dei test, l'eventuale necessità di altri esami, l'uso degli antibiotici, le allergie e persino i tempi per il ritorno a scuola. Domande a cui hanno risposto i pediatri di Società italiana di pediatria

La fine delle restrizioni dovute alla pandemia ha aumentato i casi di contagi da virus e batteri respiratori, compreso lo streptococco, con una simultanea riduzione, però, di produzione dell'antibiotico usato per contrastarlo. Partendo da questi presupposti la Sip ha redatto una guida per consigliare le famiglie come comportarsi in caso di infezione

Partiamo allora dalle prime indicazioni fornite dai pediatri, che in primis spiegano come lo streptococco beta emolitico di gruppo A sia responsabile di circa 1 caso su 4 di faringotonsillite e interessi principalmente i bambini in età scolare e gli adolescenti, con una prevalenza che va dal 19% al 30% tra i 5 e i 19 anni
Streptococco, quali sono i sintomi e come si cura?
La faringotonsillite causata dall streptococco presenta un decorso benigno, con risoluzione del quadro entro 3-7 giorni. Tuttavia, in una minoranza di casi, può provocare ascessi peritonsillari, parafaringei o retrofaringei, otite media, sinusite, mastoidite. Esistono poi altre complicanze come la malattia reumatica e la glomerulonefrite acuta post-streptococcica
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Per quanto riguarda i tamponi, l’attendibilità di quello faringeo dipende dall’adeguatezza della raccolta del campione. Il campione raccolto può essere analizzato mediante test antigenico rapido, esame colturale o test molecolari

Un esito positivo o negativo al test antigenico rapido è sufficiente per la diagnosi nella maggior parte dei casi. Non sono raccomandati esami ematici (tasso antistreptolisinico, proteina C reattiva e conta leucocitaria) per la diagnosi di faringotonsillite

Occorre fare il tampone quando indicato dal pediatra, onde evitare diagnosi errate e un utilizzo inappropriato della terapia antibiotica. I pediatri inoltre segnalano che una percentuale di bambini, dal 10 al 25%, che risultano positivi al tampone sono in realtà portatori di steptococco beta emolitico A, per i quali non è raccomandato il trattamento antibiotico

Quindi si può affermare che nei pazienti affetti da faringotonsillite da streptococco è raccomandata la terapia antibiotica. Al contrario, se la faringotonsillite non è da streptococco A, la terapia antibiotica non è raccomandata. L’antibiotico consigliato di prima scelta è l’amoxicillina, in caso di allergia a questo farmaco si può optare per i macrolidi. Le cefalosporine di 2° e 3° generazione non dovrebbero essere raccomandate

Allo stato attuale, sottolineano poi i pediatri, non è possibile stabilire una raccomandazione in merito alla terapia antibiotica delle faringotonsilliti ricorrenti da Sbea dopo trattamento con amoxicillina. Solo nei casi in cui è programmata la tonsillectomia potrebbe essere tentata, in alternativa, la terapia con amoxicillina-acido clavulanico o con clindamicina

Infine, come principali misure di prevenzione, i pediatri consigliano un'adeguata igiene delle mani, una buona aerazione degli ambienti interni e l’eliminazione di possibili comportamenti promiscui come condividere utensili, bicchieri e oggetti personali
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