Australia, donna incinta dopo il trapianto di utero donato dalla madre

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Alla 30enne era stato esportato l'utero in seguito a una isterectomia resa necessaria per un'emorragia riscontrata dopo il parto della prima figlia

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È stata la prima a sottoporsi a un trapianto di utero e ora è incinta di sette settimane. È successo alla 30enne australiana Kirsty Bryant che a gennaio aveva ricevuto l'utero donato dalla madre, la 54enne Michelle Hayton.  

L'intervento

Secondo quanto ricostruito da Abc News, alla donna era stato esportato l'utero in seguito a una isterectomia resa necessaria per un'emorragia riscontrata dopo il parto della prima figlia, Violet. La 30enne però voleva avere un altro figlio e si è sottoposta a un'operazione chirurgica insieme alla madre al Royal Hospital for Women di Sydney. Le due sono state sottoposte a oltre 16 ore di interventi chirurgici in cui sono stati coinvolti oltre 20 professionisti. I trapianti di utero sono operazioni temporanee che hanno in genere una durata di cinque anni, in modo tale da permettere alle donne di avere il tempo necessario per programmare una gravidanza. In questo caso però Bryant è rimasta incinta poche settimane dopo l'intervento.

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"Sensazione meravigliosa"

"È una situazione surreale e una sensazione meravigliosa - ha detto la donna commentando l'accaduto -. Ero super eccitata quando l'ho scoperto. È così meraviglioso che il mio corpo possa fare questo e che mia mamma mi abbia fatto questo regalo. Anche lei è molto emozionata e non vede l'ora di dare il benvenuto a un altro nipotino in famiglia: è al settimo cielo". Bryant ha poi raccontato di aver fatto "un'ecografia una settimana fa" e di aver sentito "il battito cardiaco del nostro bambino, quindi è stato davvero super eccitante", ha concluso la 30enne. Secondo la ginecologa Rebecca Deans la notizia della gravidanza è arrivata "prima di quanto ci aspettassimo. Stiamo tutti incrociando le dita ogni settimana affinché le cose possano progredire per il meglio e le possibilità di aborto spontaneo inizino a diminuire". La donna è stata infatti "monitorata molto da vicino e non ha avuto assolutamente alcun segno di rigetto, quindi è stata davvero fortunata in questo senso", ha concluso la ginecologa. 

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