Torino, trapianto di 16 ore all'ospedale Molinette. Salvo 13enne con doppia rara patologia

Salute e Benessere

L'operazione è riuscita e il decorso postoperatorio è stato regolare. Il ragazzino è stato dimesso "in condizioni molto buone", hanno sottolineato i medici. L'organo impiantato è quello donato dalla famiglia di un bambino deceduto in Germania

ascolta articolo

Un ragazzino di 13 anni è stato salvato dai chirurgi dell'ospedale Molinette di Torino grazie a un trapianto di fegato durato 16 ore e considerato dai medici ai limiti dell'impossibile. Il 13enne è affetto da una rarissima anomalia nella circolazione del sangue nell'addome che gli aveva provocato una grave patologia cardio-polmonare. L'organo impiantato è quello donato dalla famiglia di un bambino deceduto in Germania.

La sindrome

Il ragazzino, seguito dagli specialisti della Gastroenterologia pediatrica dell'ospedale Regina Margherita di Torino, è nato con la sindrome di Abernethy, caratterizzata dall'associazione tra malformazioni capillari multiple, artero-venosa e fistole artero-venose. Inoltre, da sempre soffriva di una intossicazione cronica perché tutto il sangue che arrivava dall'intestino non veniva filtrato dal fegato e andava direttamente al cuore e ai polmoni. In questi casi, il trapianto di fegato è l'unica opzione terapeutica e di solito viene compiuto al momento della comparsa di una complicanza.

La tecnologia, e con essa il futuro, entrano sempre di più in sala operatoria. E' stato presentato alla Clinica Santa Caterina da Siena di Torino il nuovo sistema "Da Vinci", fiore all'occhiello della chirurgia robotica, 26 maggio 2015.
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

leggi anche

Al Gemelli di Roma eseguito trapianto fegato da donatore a cuore fermo

L'intervento

Il paziente nel frattempo aveva anche sviluppato l'ipertensione polmonare, la quale rende il trapianto così rischioso da essere controindicato. È stato quindi necessario un anno di cure, condotte congiuntamente dai cardiologi del Regina Margherita e delle Molinette, usando una combinazione di farmaci a dosaggi raramente usati in pediatria, per portare il ragazzino nelle migliori condizioni possibili al trapianto. Quest'ultimo è stato eseguito in circolazione extracorporea perché altrimenti probabilmente il paziente non sarebbe sopravvissuto. L'operazione è riuscita e il decorso postoperatorio è stato regolare. Il 13enne è stato dimesso "in condizioni molto buone", hanno sottolineato i medici.

Ospedale_Niguarda_-Yorick39

leggi anche

Milano, fratelli donano parte del loro fegato al padre e alla madre

Salute e benessere: Più letti