Eseguito in anestesia generale, l’intervento ha avuto una durata complessiva di 50 minuti. L’uomo è stato successivamente dimesso dopo una degenza in ospedale di 48 ore
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All’ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze) è stato eseguito un intervento estremamente innovativo per il trattamento dell’acalasia esofagea, una malattia rara dovuta a una disfunzione della muscolatura esofagea. L’operazione è stata eseguita dal dottor Ottaviano Tarantino - che dirige il reparto di endoscopia stesso - su un paziente 60enne che da dieci anni accusava disturbi di deglutizione progressivamente aggravata. Per questo tipo di patologia, l’intervento è risultato essere la prima operazione di chirurgia minivasiva avanzata nell'Asl Toscana centro, e tra le prime mai realizzate in Toscana.
Com’è stato realizzato l’intervento
Eseguito in anestesia generale, l’intervento ha avuto una durata complessiva di 50 minuti. L’uomo è stato successivamente dimesso in completo benessere dopo una degenza in nosocomio di 48 ore. Condotta per la prima volta in Giappone nel 2010 da Haruiro Hinoue, l’operazione per curare l’acalasia è chiamata Poem (Per oral endoscopic myotomy): questa viene eseguita tramite una gastroscopia in anestesia generale, con una piccola incisione della mucosa esofagea a circa 10 cm dal cardias. "Questo tipo di intervento si adatta bene a tutti i tipi di acalasia. La Poem è un intervento gravato da una percentuale molto bassa di complicanze e unisce i benefici della chirurgia, per quanto riguarda i risultati a lungo termine, ai vantaggi legati alla mini invasività", ha sottolineato Tarantino. Per trattare l'endoscopia operativa avanzata, la gastroenterologia ed endoscopia digestiva di Empoli è stata individuata come centro di riferimento aziendale.
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Cos’è l’acalasia esofagea
Poco conosciuta, l’acalasia esofagea è una patologia dell’esofago. Classificata come malattia rara, questa colpisce 10 persone ogni 100mila abitanti. Chi ne è affetto presenta una difficoltà nella deglutizione di cibi solidi e liquidi, associata ad episodi di rigurgito del materiale ingerito. Questa malattia, proprio per le sue manifestazioni, determina non solo un disturbo dell'alimentazione con riduzione considerevole del peso corporeo, ma anche un peggioramento della qualità della vita sociale.
