Gli stili di vita dei nostri antenati scoperti grazie al tartaro dentale. Lo studio

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©IPA/Fotogramma

Un nuovo studio a firma italiana ci aiuta a ripercorrere l'evoluzione dello stile di vita dei nostri antenati vissuti nel Sud Italia tra il 31.000 e il 2.200 a.C. La ricerca, che ha coinvolto diverse facoltà, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista 'Nature Communications'

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Un nuovo studio a firma italiana ci aiuta a ripercorrere l'evoluzione dello stile di vita dei nostri antenati vissuti nel Sud Italia tra 31.000 e 2.200 a.C. Come? Il team di ricerca ha scoperto che grazie all’estrazione di Dna antico dal tartaro dentale di resti umani preistorici, è possibile identificare i microrganismi presenti all'interno del cavo orale dei nostri progenitori: con questo è possibile risalire ai modi di vivere delle popolazioni umane antiche. Lo studio è stato coordinato dall'università di Padova con Andrea Quagliariello, primo autore della pubblicazione, grazie al sostegno del programma Stars, e dall'Università di Firenze con Martina Lari, autore senior del lavoro.

Lo studio italiano

 

Sono vari i resti umani analizzati dagli scienziati. Questi, risalenti a individui vissuti tra il 31.000 e l'11.000 a.C, provengono da uno dei siti Paleolitici tra i più importanti d’Europa, ovvero Grotta Paglicci (Rignano Garganico - Foggia). Mentre l’osservazione dei resti ha permesso di individuare i residui di tartaro dentario, lo studio multidisciplinare del sito ha permesso di ricostruire lo stile di vita e l'economia di sussistenza delle popolazioni di cacciatori-raccoglitori vissuti ai tempi sul Gargano. Ricca di graffiti, rudimentali pitture parietali e impronte di mani, nella Grotta Paglicci sono stati indivividuati più di 45.000 reperti dalla sua scoperta, quasi tutti conservati presso gli archivi della Soprintendenza archeologica di Taranto e nella mostra-museo di Rignano Garganico. Tuttavia, come sottolineato dai dati raccolti, è la prima volta che una ricerca mette in evidenza una corrispondenza tra i modi di vivere delle popolazioni antiche e il microbioma.

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La pubblicazione

 

Oltre a Quagliariello e Lari, alla realizzazione della ricerca ha partecipato anche il team dell'Università di Siena, formato da Francesco Boschin, Stefano Ricci e Annamaria Ronchitelli del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, insieme a ricercatori delle università la Sapienza di Roma, Bologna e del Ministero della Cultura. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista 'Nature Communications', in un articolo dal titolo 'Ancient oral microbiomes support gradual Neolithic dietary shifts towards agriculture'.

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