Covid, Iss: l'8 novembre Omicron al 99,8%, BA.5 dominante

Salute e Benessere
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Lo riporta l’ultima flash survey condotta dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità insieme al ministero della Salute e ai laboratori regionali, oltre alla Fondazione Bruno Kessler

 

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In Italia, alla data dell'8 novembre scorso, la variante Omicron "aveva una prevalenza stimata al 99,8%, con la sottovariante BA.5 largamente predominante e una quota di ricombinanti omicron/omicron, costituita dalla sola XBB.1, pari al 2,4%". Lo riferisce l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in una nota, in cui presenta i risultati della flash survey sulla mutazione del coronavirus Sars-Cov-2 nel nostro Paese, realizzata sottoponendo a sequenziamento un numero di campioni statisticamente significativo, raccolti in un determinato giorno. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)

I dati emersi dall'indagine

Sono questi, dunque, i principali risultati dell’indagine rapida, realizzata dall’Iss con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute e i laboratori regionali. Per condurre l’analisi, precisa l'Iss, è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di “selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus”. Il campione richiesto, aggiunge, è stato scelto dalle Regioni o dalle Province Autonome in maniera casuale fra i campioni positivi, “garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse”. Nel complesso,  "hanno partecipato all'indagine complessivamente 106 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare, per un totale di 1533 campioni", si legge nel rapporto.

Netto aumento sottovarianti: Cerberus arriva al 30,7%

In particolare, come viene evidenziato nella relazione tecnica della flash survey, è stato osservato un aumento significativo nella Penisola delle sottovarianti BQ.1, anche nota come Cerberus, e XBB, già denominata Gryphon.
Nello specifico, "BQ.1 è pari ad un terzo del totale dei campioni sequenziati, ovvero 1490 (30.7%). XBB ha invece toccato una prevalenza del 2.4%". Tali sottovarianti, sono da monitorare "con grande attenzione" perchè "a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria", ha concluso l'Iss.

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