Tumori, studio: il ruolo di una sana alimentazione nella prevenzione

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Potrebbe contribuire a prevenire anche alcune patologie degenerative, come l'artrite reumatoide e l'aterosclerosi. A indicarlo una ricerca italiana pubblicata su Nature Scientific Reports

 

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Un'alimentazione sana, con più verdure e il giusto apporto di carni, potrebbe contribuire a prevenire alcuni tumori, come quello al colon retto, ma anche patologie degenerative come l'artrite reumatoide e l'aterosclerosi. A suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio condotto da un team dei laboratori di Biologia Molecolare e di Analisi chimico cliniche e microbiologia dell'Aou Cagliari. I risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Nature Scientific Reports.

Lo studio sul Dna

Per compiere lo studio, il team di ricerca ha esaminato il Dna presente nei calcoli dentali di soggetti vissuti in epoche diverse negli ultimi 200 anni. I ricercatori sono così riusciti ad osservare che "nella bocca è visibile un progressivo aumento negli ultimi 70 anni di specie batteriche "patobionte", cioè microbi dalla doppia personalità, normalmente tollerati in condizioni di equilibrio fisiologico, ma capaci di partecipare a processi di infiammazione cronica in situazioni di disbiosi del cavo orale, ovvero l'alterazione della flora batterica orale". Come ha spiegato Germano Orrù del dipartimento Scienze Chirurgiche, questi microrganismi sono stati recentemente correlati a gravi patologie degenerative come artrite reumatoide, tumore al colon retto, aterosclerosi.  

Le ipotesi dei ricercatori

Questo studio "è il primo del genere e potrebbe spiegare il preoccupante incremento delle "malattie degenerative dei tempi moderni" e nello stesso tempo suggerisce come la via dei microbi potrebbe essere una soluzione nella diagnosi e nella terapia di queste gravi patologie; negli ultimi anni è stata osservata una stretta correlazione tra la composizione del microbiota intestinale e la comparsa di placche amiloidi a livello celebrale, che sono caratteristiche della malattia di Alzheimer", ha concluso Ferdinando Coghe, direttore del Laboratorio e direttore sanitario dell'Aou di Cagliari.

Member of the medical staff wearing their Personal Protective Equipment (PPE)look at the scan of a patient's lungs at the Intensive Care Unit (ICU) hosting the COVID-19 patients at the ASST Papa Giovanni XXIII hospital in Bergamo, on April 3, 2020. - Italy's three-week lockdown to stop the spread of COVID-19 has been extended through at least mid-April and its economy is expected to suffer its biggest peacetime shock since World War II. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP) (Photo by PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images)

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