Covid, l'acido folico aumenterebbe il rischio di ammalarsi: lo studio

Salute e Benessere

È quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta dalla UC Davis Health USA e dall’Università dell’Alabama a Birmingham. I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista BMJ Open

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L’assunzione di acido folico potrebbe incrementare il rischio di contrarre il coronavirus Sars-CoV-2. Lo indicano i risultati di un nuovo studio, condotto dalla UC Davis Health USA e dall’Università dell’Alabama a Birmingham, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMJ Open. Dallo studio è emerso che gli abitanti del Regno Unito con prescrizioni di acido folico aveva una probabilità più alta di 1,5 volte di sviluppare il Covid-19 e del 2,6 di morire a causa dell’infezione rispetto al gruppo di controllo. I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che chi assume il farmaco antifolato metotrexato può mitigare l’impatto negativo dell’acido folico (preso contemporaneamente). La ricerca ha coinvolto un’ampia coorte di pazienti arruolati nella BioBank del Regno Unito, un importante database biomedico che contiene informazioni sulla salute di mezzo milione di persone.

Il legame tra l’acido folico e il Covid

Ralph Green, esperto di vitamine del gruppo B, professore presso il Dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio della UC Davis e co-autore dello studio, ha spiegato che durante la ricerca gli esperti hanno provato a determinare se la diagnosi e la morte per Covid-19 fossero correlate all’assunzione di grandi dosi di acido folico (cinque volte superiori al limite di sicurezza) prescritte ai pazienti per una varietà di indicazioni mediche approvate. “Abbiamo scoperto che il rischio di contrarre l’infezione e di morire a causa del Covid-19 era significativamente maggiore nel gruppo trattato con acido folico”, ha rivelato l’esperto. I ricercatori hanno fatto notare che, a causa della composizione dei dati della BioBank del Regno Unito, i risultati attuali sono limitati alle persone di età pari o superiore ai 45 anni che provengono prevalentemente da etnie bianche europee della popolazione del Regno Unito”.

 

L’assunzione dell’acido folico è frequente tra le donne in gravidanza, perché una carenza di questa sostanza nelle prime fasi della gravidanza può intaccare lo sviluppo del feto, causando problemi come la spina bifida.

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