A dimostrarlo è una ricerca condotta dell’American Heart Association, che evidenzia i benefici dell’attività fisica sulla longevità dell’uomo
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Per vivere più a lungo è bene sudare. Ad affermarlo è il nuovo studio dell’American Heart Association (Aha) pubblicato sulla rivista Circulation, che evidenzia i benefici dell’attività fisica sulla longevità dell’uomo. Grazie ad un'analisi dell'attività fisica e delle cartelle cliniche di oltre 100.000 persone con più di 30 anni, è stato determinato che gli adulti che svolgono da due a quattro volte la quantità di attività fisica moderata o vigorosa attualmente raccomandata a settimana, hanno un rischio di mortalità significativamente ridotto rispetto a chi non lo fa.
Sport: le linee guida
Negli Stati Uniti, le linee guida sull’attività fisica del Dipartimento della salute e dei servizi umani raccomandano di impegnarsi in almeno 150-300 minuti a settimana di attività fisica moderata, o 75-150 minuti a settimana di attività fisica vigorosa, o a una combinazione di entrambe le intensità. “Il potenziale impatto dell'attività fisica sulla salute è grande, ma non è chiaro se impegnarsi in alti livelli di attività fisica prolungata, vigorosa o di intensità moderata al di sopra dei livelli raccomandati fornisca benefici aggiuntivi o effetti dannosi sulla salute cardiovascolare", ha affermato Dong Hoon Lee, Sc.D., MS, ricercatore associato nel dipartimento di nutrizione della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston.
I dati analizzati
Degli oltre 100mila dati raccolti dal 1988 al 2018, i ricercatori hanno analizzato informazioni attraverso due ampi studi prospettici: uno sulla salute delle infermiere donne, e l’altro sul follow-up dei professionisti sanitari maschili. In particolare, le donne rappresentavano il 63% del campione, e di questo il 96% era rappresentato da adulti bianchi. L’indice d’età media era 66 anni, e il BMI, l’indice di massa corporea, era di 26 kg/m nel periodo sotto osservazione. Completando un questionario convalidato, le domande richieste riguardavano informazioni sanitarie, malattie diagnosticate dal medico, anamnesi familiare e abitudini personali (consumo di sigarette, alcol e frequenza dell'esercizio fisico).
L’attività vigorosa includeva sport come ciclismo, nuoto, corsa o jogging; mentre l’attività moderata includeva la camminata, il sollevamento pesi o la ginnastica ritmica. In generale, nei partecipanti osservati è stato determinato come ci sia un rischio inferiore del 31% di mortalità per malattie cardiovascolari, e un rischio inferiore del 15% di mortalità non cardiovascolari in coloro che hanno svolto un’attività fisica vigorosa. Per coloro che hanno svolto un’attività fisica moderata, il rischio scende al 22-25% di mortalità per malattie cardiovascolari, e un rischio inferiore del 19-20% di mortalità non cardiovascolari.
Fare più sport fa bene alla salute
Nell’analisi, inoltre, non sono stati riscontrati effetti dannosi negli individui che hanno riferito di impegnarsi quattro volte di più rispetto i livelli raccomandati. “Questa scoperta può ridurre le preoccupazioni sul potenziale effetto dannoso di impegnarsi in alti livelli di attività fisica osservati in diversi studi precedenti", ha osservato Lee. "Il nostro studio fornisce prove per guidare le persone a scegliere la giusta quantità e intensità di attività fisica nel corso della loro vita per mantenere la loro salute generale”. Fare più sport, dunque, non sarebbe un problema. Ovviamente, per trarre i massimi benefici, è necessario abbinare anche una sala dieta e un’alimentazione adeguata rispetto lo sforzo compiuto.