West Nile in Italia, il virus delle zanzare è arrivato in anticipo per il caldo record
L’estate rovente e la primavera già più calda del solito hanno fatto comparire gli insetti portatori dell’infezione prima del dovuto. Gioia Capelli, direttrice sanitaria dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, sottolinea come nel 2022 i casi potrebbero essere particolarmente elevati. È però difficile fare previsioni: rispetto ad altre annate con numeri alti, come il 2018, inverno e primavera sono stati particolarmente scarsi di piogge. Una circostanza che potrebbe limitare il proliferare di zanzare
L’estate rovente, già preceduta da una primavera più calda del solito, hanno aperto in anticipo la stagione delle zanzare. Tra queste, anche quelle portatrici del virus West Nile, che durante l'ultimo mese ha fatto registrare diversi ricoveri e quattro morti per complicazioni legate all’infezione nel Nord Italia
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La prima zanzara positiva quest’anno è stata rinvenuta lo scorso 7 giugno, in provincia di Vicenza
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Negli scorsi anni gli esemplari portatori dell’agente patogeno erano stati identificati dalla rete di sorveglianza da metà di luglio in poi, con picchi ad agosto
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La situazione è monitorata. L’Università di Padova, insieme all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e alla direzione Prevenzione della Regione Veneto, ha stilato un rapporto pubblicato su Eurosurveillance, la rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc)
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"La presenza del West Nile Virus nel nord Italia, specie in Veneto, non è una novità. Lo si riscontra ininterrottamente dal 2008", ha spiegato Gioia Capelli, co-autrice dello studio e direttrice sanitaria dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie
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"In alcune stagioni – ha detto Capelli - c'è stata una circolazione minore, in altre il virus si è diffuso di più: per esempio nel 2018, quando si sono registrati circa 200 casi nell'uomo solo in Veneto"
L’inizio precoce della stagione calda potrebbe ora far temere un’annata con numeri di casi particolarmente elevati
Non è però così facile fare previsioni, dice Capelli. Che sottolinea come nel 2018 l’estate fu preceduta da un inverno e da una primavera piovosi, creando condizioni ideali per il proliferare delle zanzare
Quest’anno la pioggia è caduta poco sull’Italia. "La scarsità d'acqua potrebbe contenere la crescita del numero di zanzare", ha specificato Capelli
In ogni caso, l’invito alla cittadinanza che vive nelle zone interessate dal fenomeno è quello di proteggersi, per esempio con l'uso di repellenti. La zanzara si muove poi soprattutto di notte: "Il rischio si ha dal tramonto all'alba", sottolinea Capelli