Covid, l’appello dell’Ue ai Paesi membri: “Non c’è tempo da perdere sui richiami”

Salute e Benessere

Stella Kyriakides, la commissaria Ue alla Salute, ha invitato l’intera Unione europea a “lanciare immediatamente un secondo richiamo per tutte le persone di età superiore ai 60 anni e per gli immunodepressi”

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I richiami del vaccino anti-Covid vanno fatti e anche in fretta. È questo il messaggio, inequivocabile, che Stella Kyriakides, la commissaria Ue alla Salute, ha voluto lanciare a tutti i Paesi membri dell’Unione europea. “Non c’è tempo da perdere sulla nuova campagna di vaccinazione per gli over 60 e le persone vulnerabili”, ha dichiarato. “Invito gli Stati membri a lanciare immediatamente un secondo richiamo per tutte le persone di età superiore ai 60 anni e per gli immunodepressi ed esorto tutti coloro che ne hanno il diritto a farsi avanti per ricevere il vaccino”, ha sottolineato Kyriakides, per poi aggiungere che “è così che proteggiamo noi stessi, i nostri cari e le nostre popolazioni vulnerabili”.

Covid, Kyriakides: “I vaccini offrono un buon livello di protezione”

Nel corso del suo intervento, Kyriakides ha evidenziato che “i vaccini anti-Covid approvati nell’Unione europea funzionano e offrono buoni livelli di protezione contro malattie gravi e ospedalizzazioni”. La commissaria Ue alla salute ha poi ricordato che i casi di Covid e i ricoveri sono aumentati nelle ultime settimane e ha esortato tutti “a vaccinarsi e procedere con il richiamo il prima possibile”.

Anche l’Ema e l’Ecdc invitano a fare il secondo richiamo

Anche l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno sottolineato l’importanza del richiamo per le categorie più fragili.  Vista “la nuova ondata di casi, con tassi crescenti di ricoveri in Ospedale e in terapia intensiva, è fondamentale che le autorità sanitarie pubbliche considerino le persone tra i 60 e i 79 anni, nonché le persone vulnerabili di qualsiasi età, per un secondo richiamo”. La dose booster potrebbe essere somministrata almeno quattro mesi dopo la precedente dose, con particolare attenzione alle persone che hanno ricevuto un richiamo più di sei mesi fa.

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