Questo uno dei dati, relativi al 28 giugno, provenienti dagli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Ad incidere di più sono i ricoveri nei reparti ordinari, in salita del 20,9% e, in particolare, pesano i ricoverati per Covid, quelli cioè con sindromi respiratorie e polmonari, in aumento del 34,5%
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I ricoveri per Covid-19 risultano in aumento del 17,7%. Lo hanno segnalato gli ultimi dati, relativi al 28 giugno, provenienti dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Ad incidere maggiormente, come riporta una nota, sono i ricoveri nei reparti ordinari, in salita del 20,9% rispetto al monitoraggio precedente. In particolare, pesano i ricoverati per Covid, quelli cioè con sindromi respiratorie e polmonari (in aumento del 34,5%), mentre i ricoverati con Covid, ovvero coloro che si presentano nelle strutture ospedaliere per altre malattie e vengono trovati positivi, risultano in salita del 10%.
Pazienti ricoverati vaccinati da oltre 6 mesi
L’aumento dei ricoveri registrato in queste ore, ha detto il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore, “è significativo non solo per il rialzo del numero di pazienti, ma soprattutto perché torna a crescere la prevalenza della patologia polmonare tipica del virus Sars-Cov-2, i cosiddetti ricoverati per Covid”. Negli ultimi mesi, ha spiegato ancora, “la gestione clinica del paziente Covid ha portato alla realizzazione di reparti multidisciplinari nei quali finivano i malati con fratture o patologie internistiche e chirurgiche, trovati incidentalmente positivi al virus ma bisognosi di assistenza specialistica per altre patologie, ma adesso tornano a essere necessarie l’assistenza respiratoria e la ventilazione”. In quest’ottica, ha specificato ancora, “va considerato che tutti i pazienti vaccinati e ricoverati hanno ormai fatto l’ultima dose da oltre 6 mesi e questo aumenta il rischio che ci sia un rialzo dei ricoveri nelle prossime settimane”.
La situazione nelle terapie intensive
Considerando, poi, la situazione delle terapie intensive, ad oggi, spiega ancora Fiaso, i numeri sono molto bassi e la variazione può essere poco indicativa. Il totale dei pazienti in rianimazione negli ospedali sentinella, infatti, è passata dai 30 del 21 giugno ai 21 del 28 giugno. Il dato, comunque, risulta “in linea con gli abituali trend delle terapie intensive che crescono sempre dopo rispetto all’aumento dei ricoveri in ordinario”. Secondo i dati, comunque, il 38% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva risulta non vaccinato, percentuale che arriva al 56% tra i pazienti che hanno sviluppato una patologia polmonare e sono ricoverati per Covid. Si è registrato anche l’abbassamento dell’età media dei ricoverati in intensiva, ovvero 59 anni per i vaccinati e 48 per i non vaccinati.
I pazienti pediatrici
Infine, analizzando quanto succede nelle classi di età pediatriche, è stato osservato un aumento dei ricoveri pari al 13,3%, in base ai dati diffusi da quattro ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso. Nella maggior parte dei casi, i pazienti sono bambini molto piccoli, in particolare quelli nella fascia d’età tra 0 e 4 anni sono il 66,7%. “Anche per i bambini, l’aumento si concentra sui ricoveri per Covid”, hanno riferito gli esperti.