Tumori al cervello, nuovo protocollo contro il glioblastoma: al via sperimentazione

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Il nuovo approccio terapeutico, messo a punto dall'Istituto Oncologico Veneto - Ircss, prevede la somministrazione del farmaco Regorafenib in modo combinato al trattamento standard che consiste nella radioterapia e chemioterapia insieme, senza aspettare che la malattia vada in progressione. Verrà testato su 36 pazienti nello studio sperimentale di fase 1 "Regoma 2"

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Dalla ricerca italiana arrivano nuove possibili opzioni terapeutiche contro il glioblastoma, uno tra i più aggressivi tumori cerebrali, con un'incidenza di 3-4 casi ogni 100mila abitanti. L'Istituto Oncologico Veneto - Ircss ha messo a punto un nuovo approccio terapeutico per i pazienti affetti da glioblastoma, la cui efficacia verrà testata in una sperimentazione che coinvolgerà inizialmente 36 pazienti.

Il nuovo approccio terapeutico

Il nuovo protocollo prevede la somministrazione del farmaco Regorafenib subito dopo l'atto chirurgico e in modo combinato al trattamento standard che consiste nella radioterapia e chemioterapia insieme, senza aspettare che la malattia vada in progressione. Metodo che secondo i ricercatori potrebbe essere la rivoluzionaria chiave di volta per aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Negli scorsi giorni, l'Istituto Oncologico Veneto - Ircss ha cominciato ad arruolare i pazienti che prenderanno parte allo studio sperimentale di fase 1 "Regoma 2", che è stato autorizzato dall'agenzia italiana del farmaco (Aifa) e approvato, a livello locale, dal Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica dello Iov.

Sperimentazione prima al mondo

La sperimentazione segue Regoma 1, lo studio sempre coordinato dallo Iov, che ha dimostrato prolungare la sopravvivenza di pazienti con recidiva di glioblastoma utilizzando il Regorafenib, un farmaco che agisce riducendo la vascolarizzazione e la proliferazione delle cellule tumorali attraverso l'inibizione di specifiche alterazioni molecolari presenti nelle cellule tumorali stesse. Regorafenib è stato inserito come trattamento per i pazienti con recidiva di glioblastoma nelle nuove linee guida italiane Aiom 2021, riconosciute dall'Istituto Superiore di Sanità, e nelle linee guida americane Nccn 2021. "Per la prima volta al mondo, dopo i risultati promettenti di Regoma 1 nelle recidive, vogliamo testare il farmaco Regorafenib subito, al momento della diagnosi, in associazione al trattamento standard che consiste nella radioterapia e chemioterapia insieme", ha spiegato il dottore Giuseppe Lombardi, responsabile dello studio. "Per la prima volta al mondo valuteremo la fattibilità e l’efficacia di questa nuova combinazione in pazienti con prima diagnosi di glioblastoma, con la speranza di offrire un nuovo trattamento che, giocando d’anticipo e proponendo una nuova combinazione terapeutica, può da una parte aumentare la platea dei beneficiari e dall’altra garantire una maggiore efficacia proprio perché si interviene prima che la malattia vada in progressione diventando più resistente ai trattamenti", ha concluso.

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