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Diabete, 4 fattori da controllare per aumentare l’aspettativa di vita

Salute e Benessere
©Ansa

Li ha indicati uno studio, condotto da un team di ricercatori della University of Florida a Gainesville, che ha coinvolto 421 persone con diabete di tipo 2 e con un'età media pari 65,6 anni. Secondo gli esperti, migliorando i valori di 4 parametri, ovvero glicemia, grasso corporeo, pressione e colesterolo, è possibile arrivare a guadagnare fino a 10 anni di aspettativa di vita in più

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I pazienti affetti da diabete possono migliorare la propria qualità di vita, arrivando anche a guadagnarne fino a 10 anni in più, curando in particolare i valori di 4 parametri, ovvero glicemia, grasso corporeo, pressione e colesterolo. Nello specifico, solamente la riduzione progressiva dell'indice di massa corporea è associata ad un aumento di quasi 4 anni dell'aspettativa di vita. Lo ha sottolineato uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “JAMA Network Open”, condotto da un team di ricercatori della University of Florida a Gainesville.

I parametri presi in considerazione

Il lavoro di ricerca, coordinato da Hamed Kianmehr, ha coinvolto 421 persone con diabete di tipo 2 e con un'età media pari 65,6 anni. I pazienti che all'inizio dello studio hanno manifestato i livelli più alti di emoglobina glicata, un indice di compenso glicemico, e che sono riusciti a ritornare in un range normale dei valori (pari al 5,9%) hanno riscontrato 3,8 anni in più di vita. Situazione piuttosto simile legata alla riduzione del peso corporeo. Coloro che, infatti, partendo da un indice di massa corporea di 41, equivalente all'obesità grave, sono riusciti ad arrivare al livello 24, hanno guadagnato 3,9 anni nell'aspettativa di vita. E, ancora, rispetto ai partecipanti che avevano i valori più alti della pressione, chi ne ha raggiunti livelli inferiori (114 mmHg) ha potuto sfruttare 1,9 anni di vita in più. I risultati, invece, sono risultati meno evidenti considerando la riduzione del colesterolo. Infatti, paragonando le persone che avevano i valori più alti, quelli con livelli medi di 59 mg/dL hanno manifestato un aumento di quasi un anno.

L’impatto su chi soffre di diabete   

Secondo i ricercatori, dunque, un migliore controllo di questi biomarcatori nel loro complesso può consentire di aumentare, mediamente, l'aspettativa di vita di 3 anni in una persona con diabete. Ma, per chi parte da valori piuttosto significativi, il vantaggio può arrivare anche a 10 anni, con i pazienti più giovani che possono sfruttare anche maggiori benefici. “Questi risultati dimostrano che normalizzare simultaneamente peso, controllo glicemico, pressione arteriosa e colesterolo ha un impatto enorme sull'aspettativa di vita di chi ha il diabete”, ha riferito all’agenzia Ansa Angelo Avogaro, presidente eletto della Società italiana di diabetologia (Sid). Si tratta, in definitiva, di esiti “estremamente importanti in termine di salute pubblica e di prevenzione cardiovascolare e possono essere utilizzati dai medici per motivare i pazienti a raggiungerli e per misurare i potenziali benefici”, ha poi aggiunto.

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