Tumori, l'arteterapia aiuta i bambini nel percorso di cura: lo studio

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Lo ha sottolineato un lavoro di ricerca che ha arruolato 98 bimbi e ragazzi tra i 3 ed i 17 anni. Il lavoro di ricerca, i cui esiti sono stati pubblicati sul “Journal of Pediatric Oncology Nursing”, ha segnalato come le terapie baste sulle attività creative possano agevolare i giovani pazienti ad affrontare il tumore, migliorandone l’umore e anche alleviando i sintomi della malattia

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Le terapie baste su attività creative ed artistiche possono agevolare i giovani pazienti ad affrontare il tumore, migliorandone l’umore e anche alleviando i sintomi della malattia, oltre agli effetti collaterali del trattamento, tra cui nausea e affaticamento. Lo ha sottolineato un recente studio, i cui esiti sono stati pubblicati sul “Journal of Pediatric Oncology Nursing”.

I casi negli Stati Uniti

Secondo i ricercatori, solamente nel 2022 e considerando gli Stati Uniti, si stima che a 10.470 bambini e adolescenti di età compresa tra 0 e 19 anni verrà diagnosticato un tumore e poco più di mille potranno andare incontro al decesso, proprio a causa della malattia. Il lavoro di ricerca, come raccontato dagli specialisti, è partito dall’idea che la terapia artistica creativa, guidata da un terapista altamente qualificato, risulta essere particolarmente differente dalla creazione artistica personale, dalla danza o dalla musica, in quanto basata su valutazioni legate ai bisogni psicologici dei piccoli pazienti e alla successiva applicazione degli interventi. Per testarne l'efficacia effettiva, Jennifer Raybin, ricercatrice della University of Colorado Cancer Center, ha coordinato un team di esperti applicando l'indagine scientifica alla terapia delle arti creative, nell’acronimo definita come “CAT”. Nel processo è intervenuta anche Patricia Mowry, terapista della danza e del movimento.

Gli esiti dello studio

Per completare lo studio, hanno riferito ancora gli esperti, sono stati arruolati 98 pazienti di età compresa tra i 3 ed i 17 anni insieme ai rispettivi genitori, sui quali sono stati condotti interventi personalizzati per aiutarli a esprimere ed elaborare le emozioni. In particolare, 18 pazienti non hanno ricevuto la terapia artistica creativa, 32 l'hanno ricevuta a dosi definite “basse” e 33, invece, a dosi considerate più elevate. Elaborando i risultati, i ricercatori hanno rilevato come i bambini che hanno sperimentato le attività, hanno riportato alcuni miglioramenti, tra cui una qualità della vita “significativamente migliore” oltre a manifestare situazioni che riflettevano il cambiamento dell'umore e del senso di sé. Secondo Raybin, “i risultati oggettivi mostrano che la terapia artistica creativa dovrebbe essere fornita a chi ne ha bisogno, accanto alle terapie convenzionali”.

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