Tumori infantili: l'esposizione agli ftalati ne aumenterebbe il rischio. Lo studio
Salute e BenessereÈ l'ipotesi frutto di uno studio coordinato dall'Università di Aarhus, in Danimarca, e condotto su un campione composto da quasi 1,3 milioni di bambini
Un nuovo studio coordinato dall'Università di Aarhus, in Danimarca, suggerisce che l'esposizione a particolari additivi chimici noti come ftalati durante l'infanzia potrebbe aumentare fino al 20% il rischio di cancro nei più piccoli. Ipotesi frutto di un'articolata analisi, pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute, che ha misurato l'associazione tra esposizioni gestazionali e infantili agli ftalati e l'incidenza del cancro infantile, su un campione composto da quasi 1,3 milioni di bambini. "Questi risultati si aggiungono a un numero crescente di prove che suggeriscono che queste sostanze chimiche onnipresenti hanno un impatto negativo sulla salute umana", ha spiegato il coordinatore del team di ricerca Thomas Ahern, pur sottolineando che saranno necessari ulteriori studi per confermare la presenza di una correlazione diretta tra gli ftalati e l'aumento del rischio di cancro.
Cosa sono gli ftalati
Gli ftalati sono additivi chimici
utilizzati per migliorare la durata o la consistenza della plastica e di
un'ampia gamma di prodotti di consumo. Sono anche utilizzati come
ingredienti inattivi in alcuni farmaci, in particolare quelli che
richiedono un rilascio prolungato o ritardato, ad esempio alcuni farmaci
antinfiammatori e antibiotici.
Lo studio su oltre 1 milione di bambini
Per
compiere lo studio, il team di ricercatori ha misurato il rapporto tra
l'esposizione durante la gravidanza e l'infanzia agli ftalati e
l'incidenza del cancro
infantile su quasi 1,3 milioni di bambini nati tra il 1997 e il 2017 in
Danimarca, tra cui sono stati diagnosticati 2.027 casi di cancro. Per
farlo i ricercatori hanno utilizzato i dati sugli ingredienti dei
farmaci e sul registro nazionale delle prescrizioni, riuscendo a stimare
l'esposizione agli ftalati attraverso le prescrizioni compilate per le
madri durante la gravidanza e per i bambini dalla nascita fino all'età
di 19 anni.
Dall'analisi è emerso che l'esposizione durante
l'infanzia, ma non durante la gestazione (in utero), sembra aumentare di
circa il 20% la probabilità di sviluppare una qualche forma di cancro
entro i 19 anni di età. Nello specifico, l'aumento del rischio è
risultato essere particolarmente elevato per l'osteosarcoma (quasi tre
volte più alto) e per il linfoma (due volte più alto). Tuttavia, come
sottolineato dai ricercatori, nonostante questo aumento, il rischio
assoluto di malattia resta comunque contenuto.