Lo ha segnalato uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine” e basato sul candidato vaccino di Pfizer, denominato “RSVpreF”. Dal lavoro di ricerca è emerso come lo stesso, se somministrato alla mamma nell'ultimo trimestre di gravidanza, possa essere in grado di proteggere il bambino dal virus respiratorio sinciziale nei primi mesi di vita, riducendo il rischio di malattia di oltre l'80%
Un virus respiratorio sinciziale (Rsv, acronimo di “Respiratory syncytial virus”) è un agente virale capace di infettare l'apparato respiratorio di pazienti di qualunque età, ma principalmente bambini nei primi anni di vita. Se contratto nei primi mesi di vita del bambino, il virus può provocare forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Oggi, grazie ad uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, è stato possibile comprendere come un vaccino somministrato alla mamma nell'ultimo trimestre di gravidanza possa essere in grado di proteggere il bambino dal virus respiratorio sinciziale nei primi mesi di vita, riducendo il rischio di malattia di oltre l'80%.
I casi di circa 400 donne
È quanto emerso da una sperimentazione su un candidato vaccino di Pfizer, denominato “RSVpreF”. Lo studio relativo, hanno sottolineato i ricercatori, si è basato sui dati relativi a circa 400 donne a cui è stato somministrato il vaccino tra la ventiquattresima e la trentaseiesima settimana di gravidanza. I risultati hanno confermato la sicurezza del farmaco, dimostratosi privo di rischi particolari per la mamma e anche per il bambino. Tra l’altro, sempre nell’ambito del lavoro di ricerca, sono stati riscontrati significativi livelli di anticorpi neutralizzanti contro il virus respiratorio sinciziale sia nel siero delle donne, sia nel sangue estratto dal cordone ombelicale dei bambini.
I risultati relativi all’efficacia
Sono risultati soddisfacenti anche i dati relativi all'efficacia del candidato vaccino. I ricercatori, infatti, hanno monitorato, dopo la nascita, i figli di donne vaccinate, evidenziando solamente tre infezioni (di cui una grave) da virus respiratorio sinciziale, su 405 bambini seguiti. Considerando invece il gruppo di controllo, composto da 103 bambini, le infezioni riscontrate sono state cinque, tre delle quali gravi. Secondo il parere dei ricercatori coinvolti, i dati registrati possono corrispondere ad una riduzione dell'84,7% del rischio di infezione e del 91,5% delle forme severe tra coloro che sono vaccinati. “I dati sierologici e di efficacia iniziale suggeriscono che la vaccinazione materna con il vaccino RSVpreF durante la gravidanza ha la capacità di proteggere i bambini dall'infezione da virus respiratorio sinciziale fino ai primi 6 mesi di vita”, hanno quindi concluso gli studiosi. Il vaccino, intanto, ad inizio marzo ha ricevuto da parte della Food and Drug Administration americana una valutazione che permette un'accelerazione sulle procedure di sviluppo e di valutazione nell’ottica, poi, di un'eventuale approvazione.