Glifosato nella pasta: ricerca svizzera trova tracce in confezioni di 4 marchi "italiani"

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Il test, condotto in Svizzera dal mensile KTipp, ha rilevato nei campioni di pasta a marchio Lidl, Divella, Agnesi e Garofalo concentrazioni dell'erbicida, comunque ben al di sotto del limite di legge. Il glifosato viene considerato dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come un “probabile cancerogeno”

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Il glifosato è l’erbicida più usato al mondo e secondo quanto riferito dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), un organismo che conduce e coordina la ricerca sulle cause del cancro e sui meccanismi della carcinogenesi e che fa parte dell’Oms, è stato classificato come un “probabile cancerogeno”. Tracce di glifosato, dopo un test condotto in Svizzera dagli esperti del mensile KTipp, sono state rinvenute nei campioni di pasta a marchio Lidl, Divella, Agnesi e Garofalo. Le concentrazioni riscontrate, comunque, sono risultate ben al di sotto del limite di legge.

Le spiegazioni delle aziende coinvolte

Le aziende interessate dai risultati di questi test hanno voluto fare chiarezza, come riporta anche “Il Salvagente”. La pasta analizzata in Svizzera è la stessa che si può trovare sugli scaffali dei supermercati italiani? Divella, in particolare, ha sottolineato come, “grazie al sistema di qualità integrato in essere”, l’azienda produca e distribuisca “un’unica qualità di pasta di semola di grano duro in più di 130 paesi in tutto il mondo, garantendo un elevato standard di sicurezza alimentare e di prodotto, partendo dal chicco di grano fino al punto di consegna”. E, a commento dei risultati, l’azienda ha spiegato che “da un controllo dei rapporti di analisi su pasta o semola effettuati negli ultimi 18 mesi, questi hanno rilevato valori di glifosato al di sotto del limite di rilevabilità”. Tra l'altro, in altri test simili eseguiti proprio da “Il Salvagente” nel 2020, erano stati segnalati “valori infinitesimali rispetto ai limiti di legge, dove il glifosato risulta pari a 0,023 mg/kg contro un limite di legge pari a 10 mg/kg = 435 volte inferiore ai limiti fissati dalla legge comunitaria in vigore”. Garofalo ha confermato che, “per quanto riguarda il grano si tratta della stessa miscela dei prodotti distribuiti in Italia”. E, in merito ai test pubblicati da Ktipp, ha sottolineato che “il valore di 0,019 attribuito al prodotto spaghetti Garofalo è mille volte inferiore al limite di legge”.

I residui “ben al di sotto degli attuali limiti di legge”

Lidl, poi, ha fatto sapere che per quanto riguarda i prodotti “Combino Bio Organic Spaghetti”, quanto testato in Svizzera corrisponde a ciò che viene venduto nelle filiali Lidl in Italia. Considerando, invece, la pasta “Combino Tagliatelle”, si tratta di “prodotti differenti in quanto il fornitore è differente da quello che produce la pasta venduta in Svizzera”. Agnesi, infine, ha riferito come il grano utilizzato nella pasta proposta in Svizzera sia differente, dal momento che in Italia viene venduta pasta solo con grano 100% italiano. “In merito alla gestione dei contaminanti provenienti dalle coltivazioni agricole, Agnesi ha avviato un programma di gestione di filiere agricole integrate, al fine di poter ridurre l’uso di alcuni prodotti in agricoltura, portandone i residui ben al di sotto degli attuali limiti di legge”, ha spiegato l’azienda. Nel caso specifico, ha concluso, “il valore del glifosato trovato è pari a 0.039 ppm oltre 250 volte inferiore al limite di legge pari a 10 ppm”.

Vari tipi di pasta in un'immagine d'archivio.   ANSA / CIRO FUSCO

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