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Guerra in Ucraina, Mosca minaccia: "Stop a export grano e cibo verso Europa e Stati Uniti"

Mondo
©IPA/Fotogramma

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev: "Venderemo solo ai Paesi amici". Coldiretti: "Dipendenza dell'Italia limitata, con appena il 2,3% del totale del grano importato dall'estero". Il premier di Kiev Shmyhal accusa il Cremlino di voler provocare una "crisi alimentare globale" e di distruggere i granai in Ucraina

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Niente più grano in arrivo dalla Russia per Europa e Stati Uniti. Lo aveva anticipato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal in un discorso alle emittenti televisive del Paese, lo ha confermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. “Venderemo cibo e prodotti agricoli solo ai Paesi amici. Fortunatamente ne abbiamo molti, e non sono in Europa e Nord America. Non forniremo invece i nostri prodotti agricoli ai nostri nemici, da cui non compreremo nulla ", ha scritto Medvedev su Telegram. Coldiretti ha subito quantificato le possibili conseguenze nel nostro Paese. Nel 2021, l’Italia – spiega l’associazione – “ha importato dal Paese di Putin circa 153 milioni di chili di grano, dei quali 96 milioni di chili di tenero per la panificazione e 57 milioni di chili di duro per la produzione di pasta". Numeri alti, ma Coldiretti invita a non cadere nel panico: "La Russia è diventato il principale esportatore mondiale di grano ma la dipendenza dell'Italia risulta limitata con appena il 2,3% del totale del grano importato dall'estero, tra duro e tenero” (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE DI SKY TG24).

A rischio filiera grano ucraina

Se la decisione di Mosca potrebbe quindi avere un impatto tutto sommato limitato sulla filiera italiana, Coldiretti sottolinea come altre preoccupazioni siano in arrivo. Storicamente i Paesi dell’Unione europea hanno sempre fatto affidamento più sull’Ucraina che sulla Russia per le importazioni di grandi quantità di grano. Adesso, dice l’associazione, ci saranno “difficoltà nelle semine primaverili di cereali in Ucraina che saranno praticamente dimezzate, su una superficie di 7 milioni di ettari rispetto ai 15 milioni precedenti all'invasione della Russia”. Mosca, aggiunge Coldiretti, “sta bloccando anche le spedizioni dai porti del Mar Nero". 

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Per il premier ucraino Shmyhal la mossa del Cremlino punterebbe apertamente a “provocare una crisi alimentare globale”. Per raggiungere l’obiettivo i russi “stanno distruggendo parte dei granai in Ucraina e stanno impedendo le esportazioni di grano dai porti ucraini con il blocco navale”. Tuttavia, dice Shmyhal, Kiev si è già mossa per garantire ai suoi partner commerciali le esportazioni di grano e altri prodotti.

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Gentiloni: “Conseguenze per i Paesi più poveri”

Secondo il commissario Ue per gli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni, la minaccia russa di tagliare le forniture alimentari di grano non avrebbe grandi “conseguenze per la sicurezza alimentare dell'Europa”. Potrebbe invece essere più problematico il suo impatto sui prezzi. A pagare, dice Gentiloni, “sarebbero i Paesi più in difficoltà, per esempio in Africa, dove ci sono carestie e problemi di sicurezza alimentare".

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