Lo ha detto il direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge, citando anche Germania, Francia e Regno Unito. Intanto, nelle ultime 24 ore, nel nostro Paese i nuovi casi hanno sfiorato quota 100mila. In aumento anche i ricoveri nei reparti ospedalieri. “La pandemia non è finita, ma oggi abbiamo strumenti per gestirla in maniera diversa”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza
La pandemia di Covid-19 continua a far registrare valori significativi, in Italia come anche in molti altri Paesi europei. Per questo motivo, il direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Hans Kluge, ha detto che Italia, Germania, Francia e Regno Unito hanno revocato troppo “brutalmente” le misure anti-Covid e si trovano adesso ad affrontare un notevole aumento dei casi, in particolar modo legati alla diffusione della sotto variante di Omicron, la BA.2.
I dati riguardanti l’Italia
Solo considerando il nostro Paese, infatti, nelle ultime 24 ore i casi di Covid-19 sono tornati ad avvicinarsi a quota 100.000, dato che non si registrava dallo scorso 8 febbraio, quando i contagi giornalieri erano stati 101.864. E, proprio nel giro di 24 ore, l'incremento è stato evidente e i casi registrati dalle autorità sanitarie italiane sono arrivati ai 96.365 di ieri, 22 marzo, passando dai 32.573 di lunedì 21 marzo. In salita si registrano anche i decessi, ieri a quota 197, così come i ricoveri nei reparti ordinari, saliti di 241 in un giorno. “La pandemia non è finita, ma oggi abbiamo strumenti per gestirla in maniera diversa”, ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo continuare ad avere un'attenzione in particolare all'utilizzo delle mascherine al chiuso e poi continuare a fare le terze dosi”, ha poi aggiunto. Segnalando, ancora, l’importanza di “fare la quarta dose, ora per gli immunodepressi, vedremo se anche a fasce d'età più avanzate”. Prudenza anche da parte del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. “Con la fine dello stato di emergenza, il nostro Paese non è fuori dalla pandemia, ma in una fase di gestione diversa”, ha spiegato.
La situazione per quanto riguarda i ricoveri
Tra i motivi correlati all'aumento dei casi di Covid-19 nel nostro Paese, sempre in riferimento alle ultime 24 ore, anche il deciso aumento dei test effettuati, passati da 218.216 a 641.896, considerando tamponi molecolari e antigenici rapidi, con il tasso di positività salito dal 14,9% al 15,01% nell’arco di una giornata. Per quanto concerne i ricoveri, attualmente nelle terapie intensive italiane sono in tutto 455, mentre nei reparti ordinari i ricoveri sono in totale 8.969, aumentati di 241 unità in 24 ore. Sempre considerando il tema dei ricoveri per Covid, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha segnalato, in data 21 marzo, che nei reparti ordinari sono aumentati a livello giornaliero in 14 Regioni, raggiungendo valori superiori al livello di guardia in Calabria (al 34%), Umbria (30%), Basilicata (28%), Sicilia (24%), Sardegna e Marche (21%).