
Covid, con Omicron 2 aumenta il rischio di reinfezione? Cosa dicono gli studi
La sotto variante BA.2 si sta diffondendo velocemente in tutto in mondo, dove circola al 60%. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia è al 44,1%. La sub variante sembra sia più trasmissibile ma non più severa di Omicron originale. Ma l’Iss sottolinea che dal 6 dicembre c’è stato un aumento del rischio di reinfezione: la ragione sarebbe proprio l’apparire di nuove varianti

Mentre in molti Paesi e anche in Italia vengono rimosse le restrizioni contro il Covid, i tassi di infezione tornano ad aumentare. La causa sembra essere la circolazione della sub variante BA.2 di Omicron, chiamata anche Omicron 2
GUARDA IL VIDEO: Covid, 8 possibili sintomi della variante Omicron: lo studio
Secondo i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute (con i laboratori regionali e la Fondazione Bruno Kessler), in Italia il 7 marzo la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata al 99,9%
Vaccino Covid, Burioni: “Contro Omicron 2 servono tre dosi”
La sotto variante BA.2, la Omicron 2 che in queste settimane si sta diffondendo velocemente in tutto il mondo, è stata riscontrata nella quasi totalità del territorio nazionale, con una circolazione pari al 44,1%
Covid, i no-vax guariti da Omicron non sono immuni da altre varianti: lo studio
A livello mondiale "la sotto variante Omicron BA.2 sta assumendo un maggiore grado di dominanza, che ormai arriva al 60%", ha osservato il virologo statunitense Anthony Fauci
Covid e viaggi, il mondo riapre. Dalla Grecia all'Australia: come cambiano le regole
Il virologo ha affermato anche che, sebbene Omicron 2 sia più trasmissibile, non è più severa della Omicron originale. Inoltre, la vaccinazione con dose booster garantisce un'alta protezione da sintomi e ricoveri che si mantiene nel tempo, fino al 78% di protezione a distanza di 4-5 mesi
Smart working, proroga al 30 giugno: cosa succede e le novità allo studio
Secondo Fauci, anche l'infezione da BA.1 “protegge molto bene dall'infezione BA.2”. Vuol dire che chi si è contagiato da poco con Omicron, quindi, ha meno possibilità di contagiarsi di nuovo con Omicron 2

La situazione è diversa per chi invece ha avuto il Covid sei mesi o un anno fa, quando in Italia circolavano rispettivamente la variante Delta e la variante Alpha. In questo caso si corre il rischio di reinfezione

Secondo il report dell’Iss, nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è pari a 3,2%, un dato stabile rispetto alla settimana precedente (3,3%). In totale, dal 24 agosto 2021 al 16 marzo 2022 sono stati segnalati 264.634 casi di reinfezione, pari al 3% del totale dei casi notificati

L’Iss sottolinea che dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l'inizio della diffusione della variante Omicron) c’è stato un aumento del rischio di reinfezione. La causa sarebbe proprio l'aumento della varianti in circolazione

I soggetti più a rischio per la reinfezione sono le persone che hanno avuto la prima diagnosi di Covid più di 210 giorni fa (oltre 7 mesi) e i soggetti non vaccinati o vaccinati con una sola dose da più di 120 giorni (4 mesi)

Inoltre, sono a rischio più alto di reinfezione le femmine rispetto ai maschi, verosimilmente per la maggior presenza di donne in ambito scolastico e ambito familiare con funzione di caregiver

Rischiano di più anche le fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni, attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio