
Covid, i no-vax guariti da Omicron non sono immuni da altre varianti: lo studio
Secondo una ricerca - non ancora sottoposta a peer review e pubblicata su medRxiv - le persone non immunizzate che hanno contratto Omicron sono più a rischio di reinfettarsi con altri ceppi del coronavirus rispetto a chi si è vaccinato

Le persone non vaccinate che si sono ammalate contraendo la variante Omicron, una volta guarite, non sarebbero immuni da altre mutazioni del coronavirus. Al contrario, chi da immunizzato ha preso quest'ultimo ceppo sarebbe protetto anche contro altre varianti
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A riferirlo è uno studio condotto da alcuni scienziati sudafricani e pubblicato su medRxiv, un sito specializzato che rende disponibili manoscritti di medicina e ricerca non ancora sottoposti a peer review e non ancora pubblicati
Lo studio completo pubblicato su medRxiv
Gli scienziati hanno analizzato il plasma di 20 persone non vaccinate e 7 vaccinate, contagiate durante l'ondata di Omicron per testare la citotossicità cellulare dell'anticorpo-dipendente (ADCC), la fagocitosi cellulare dell'anticorpo-dipendente (ADCP) e la capacità di neutralizzazione contro le varianti
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Dalle osservazioni sul campione è emerso che nelle persone non vaccinate gli anticorpi individuano e “mirano” alla variante Omicron a livelli comparabili ad altre varianti
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La differenza però è stata riscontrata a livello della neutralizzazione innescata da Omicron, che è risultata poco "cross-reattiva" contro le altre varianti, con una riduzione da 20 a 43 volte
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Invece, spiega lo studio, la vaccinazione seguita da un'infezione da Omicron ha migliorato la neutralizzazione incrociata contro le altre varianti

I risultati sembrerebbero quindi dimostrare che i non vaccinati che hanno contratto Omicron siano più vulnerabili dei vaccinati di fronte a una reinfezione con altre varianti

Intanto, da uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, è emerso che l’immunità contro le forme gravi di Covid inizia a diminuire dopo 4 mesi dalla terza dose di vaccino a mRNA, ma resta comunque alta, vicina all'80%

La ricerca è stata condotta in 10 Stati Usa prendendo in esame i dati relativi a oltre 240mila visite in Pronto Soccorso e 93mila ricoveri per Covid avvenuti tra agosto 2021 e gennaio 2022. In generale, il livello di protezione del vaccino è stato inferiore durante il periodo Omicron rispetto al periodo Delta

In particolare, con due sole dosi la protezione contro la variante Omicron è risultata essere del 69% dopo due mesi e del 37% dopo 5 mesi. Tuttavia, grazie alla terza dose, l'immunità aumenta notevolmente e lo scarto tra Omicron e Delta diventa minimo, anche se l'efficacia del vaccino tende a scemare nel tempo

Nel dettaglio, con Omicron l'efficacia delle tre dosi nel prevenire il ricovero è passata dal 91% dopo 2 mesi al 78% a partire dal quarto mese. Durante il periodo di predominanza della variante Delta l'efficacia della terza dose contro i ricoveri da Covid-19 era del 96% entro 2 mesi dalla vaccinazione e scendeva al 76% a partire dal quarto mese