Covid Lombardia, guariti che si reinfettano: quanto c'entra Omicron 2

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"È possibile ricontagiarsi con Omicron, ma l’immunità naturale e i vaccini proteggono dalla malattia grave", ha spiegato Andrea Gori, direttore del reparto di Malattie infettive al Policlinico di Milano. Omicron 2 è responsabile nella Bergamasca del 58% dei casi

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La variante Omicron può causare nuove infezioni anche nei soggetti che in precedenza erano stati contagiati dalla variante originaria di Wuhan del coronavirus Sars-CoV-2, o dai ceppi Alfa o Delta.
Solo in Lombardia nella rilevazione del 14 marzo, i reinfettati erano quasi 120, e oltre 340 nel bollettino del venerdì precedente. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

 

L'importanza della vaccinazione anti-Covid

Come spiegato in un articolo del Corriere della Sera, i casi di reinfezione con la nuova variante che emergono ogni giorno sono pari al 5-6% dei contagi totali. Tra questi, c'è chi non si è protetto con il vaccino anti-Covid dopo la prima infezione, forse considerandosi ormai al riparo dalla malattia, ma c'è anche chi ha ricevuto regolarmente le due dosi dopo il contagio. "Non significa però che la vaccinazione non serva", ha spiegato Andrea Gori, direttore del reparto di Malattie infettive al Policlinico di Milano, per poi sottolineare: "L’immunità naturale indotta dalle precedenti varianti non copre al 100% dall’infezione di Omicron, così come i vaccini sono più efficaci contro i ceppi vecchi" del virus, ma proteggono "comunque dalla malattia grave". Infatti, ha aggiunto, "nonostante la ripresa della curva epidemica abbiamo pochi pazienti che si presentano in ospedale".

Perché i casi tornano a crescere

Secondo Gori, i nuovi casi tornano a crescere per diversi motivi, tra cui un calo generale delle precauzioni. "Si fa poca attenzione, le persone sono convinte che il contagio da Omicron non sia così preoccupante, sono ripartite molte attività sociali, gli studenti sono tornati a fare lezione in presenza e le aziende stanno progressivamente riducendo le ore in smart working", ha spiegato il primario, sottolineando la necessità di trovare un equilibrio per convivere con il virus: "È vero che dobbiamo ricominciare a vivere, ma è evidente che appena “molliamo i freni” dobbiamo aspettarci una recrudescenza della malattia".

La nuova sottovariante di Omicron

Secondo uno studio dell’Istituto Mario Negri e dell’Asst Bergamo Est, la risalita della curva dei contagi è alimentata anche dalla diffusione della variante Omicron 2, responsabile nella Bergamasca del 58% dei casi. "La sottovariante di Omicron BA.2 è più infettiva dell’originaria e colpisce chi ha un sistema immunitario più debole, come gli anziani, ma la vaccinazione a ciclo completo e i nuovi farmaci contro il Covid-19 ci danno un certo margine di tranquillità", ha spiegato Ariela Benigni, dell’Istituto Mario Negri.

 

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