Tumore del rene, combinazione di farmaci allunga la sopravvivenza

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Il dato è emerso nel corso nello studio di fase 3 “Checkmate -9Er”, i cui dettagli verranno discussi nel corso del simposio sui tumori genitourinari dell'Asco, la Società americana di oncologia clinica. Secondo quanto scoperto, la combinazione Nivolumab (un farmaco immunoterapico) e Cabozantinib (un inibitore della crescita tumorale) può rendere maggiormente efficaci i trattamenti contro il carcinoma a cellule renali in stadio avanzato (Rcc), malattia che conta circa 179mila morti ogni anno nel mondo

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Una specifica combinazione di farmaci può rendere maggiormente efficaci i trattamenti contro il carcinoma a cellule renali in stadio avanzato (Rcc) e, di conseguenza, allungare la sopravvivenza dei pazienti colpiti. E’ quanto emerso nello studio di fase 3 “Checkmate -9Er”, nel corso del quale gli esperti hanno individuato un duraturo beneficio sulla qualità della vita e sui tassi di risposta alle cure dall'associazione di Nivolumab (un farmaco immunoterapico) e Cabozantinib (un inibitore della crescita tumorale) rispetto al Sunitinib, un inibitore approvato dalla FDA americana proprio per il trattamento del carcinoma a cellule renali. I risultati dello studio, in particolare, verranno presentati nel corso del simposio sui tumori genitourinari dell'Asco, la Società americana di oncologia clinica, che si apre proprio oggi, 17 febbraio.

I dati sulla combinazione dei farmaci

I dati raccolti dai ricercatori “forniscono un'ulteriore prova dei benefici di efficacia oltre a risultati favorevoli sulla qualità di vita riferita dai pazienti trattati con questa associazione”, ha spiegato Toni Choueiri, direttore del Lank Center for Genitourinary Oncology oltre che docente di medicina alla Harvard Medical School. I farmaci al centro dello studio, ovvero il Nivolumab in associazione al Cabozantinib, hanno dunque dimostrato di poter favorire miglioramenti clinicamente significativi nella sopravvivenza globale mediana, pari a 37,7 mesi contro 34,3 mesi rispetto alla terapia con Sunitinib. Inoltre, ha dimostrato una riduzione del 30% del rischio di morte sempre rispetto a quest’ultima cura. E, risultati benefici, sono stati riscontrati anche nella sopravvivenza libera da progressione della malattia, pari a 16,6 mesi rispetto a 8,3 mesi.

Alcuni numeri relativi al carcinoma a cellule renali

Il carcinoma a cellule renali (Rcc) è il più comune tipo di tumore del rene negli adulti. Riguarda più di 431.000 nuovi pazienti ogni anno e provoca circa 179.000 morti, a livello globale. Si tratta di una forma di cancro due volte più comune negli uomini rispetto alle donne, con i più alti tassi della malattia riscontrati in Nord America ed in Europa. Il tasso di sopravvivenza stimato, a cinque anni e nei pazienti con diagnosi di tumore del rene metastatico o avanzato, è pari al 13,9%.

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